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Cronaca

Perugia e giovani, studio su benessere piscologico: il 30% con gravi disagi. Tuteri: "Il nostro Piano unico in Italia"

"Abbiamo promosso uno spazio di consultazione psicologica al di fuori dei consueti sportelli sanitari, in locali più informali e inseriti in contesti già destinati ad altri servizi rivolti ai giovani"

"Il 30% della popolazione giovanile presenta un disagio psicologico che ricorda a tutti, alle famiglie come alle istituzioni, l’urgente necessità di mettere in campo interventi concreti”: lo ha affermato il vice-sindato Gianluca Tuteri nel giorno del convegno  “Controvento: navigare nel mare dell’adolescenza” a cura del Centro unico di formazione, Regione Umbria, Comune di Perugia e Usl Umbria 1 a cui hanno partecipato oltre 500 tra professionisti, docenti e stakeholders. Il convegno si basa anche su un lavoro preliminare i cui dati più importanti sono: 1.624 colloqui svolti con ragazzi dai 14 anni in su e mille questionari somministrati per misurare il disagio psicologico.

L’appuntamento nella sala dei Notari, moderato dalla psicologa e psicoterapeuta Roberta Alagna (Distretto del Perugino) e con la partecipazione anche del sindaco Andrea Romizi, si è aperto con i saluti del vicesindaco Tuteri che, intervenendo sui “Nuovi percorsi di cura per gli adolescenti nel territorio perugino”, ha raccontato il progetto Ottavo Segno, da lui fortemente voluto, affiancato dalle psicologhe della Usl Viviana Lisetti e Marina Di Marco e dall’educatrice professionale Ludovica Novelli del Centro Servizi Giovani del Comune di Perugia.

PERUGIA CITTA' PILOTA - “Il titolo del progetto - ricorda Tuteri - è nato dal fatto che, se i medici utilizzano per la valutazione delle condizioni fisiche sette segni cosiddetti ‘vitali’, è necessario aggiungerne un ottavo, la valutazione psicologica, per giudicare lo stato di benessere dell’adolescente. Di qui la volontà dell’amministrazione comunale di promuovere uno spazio di consultazione psicologica al di fuori dei consueti sportelli sanitari, in locali più informali e inseriti in contesti già destinati ad altri servizi rivolti ai giovani. Così Perugia è diventata la sede di un’esperienza pilota che, in meno di due anni, ha prodotto risultati interessanti richiamando l’attenzione nel panorama italiano”.

LE AZIONI INTRAPRESE DAL COMUNE - Ottavo Segno si è sommato con le altre azioni intraprese dal Comune di Perugia per centrare l’obiettivo del contrasto al disagio giovanile: l’introduzione dell’educazione genitoriale e di modelli formativi per l’età 0-3 (quella in cui si creano i presupposti per l’insorgere del deficit psicologico); le azioni di sensibilizzazione volte a diminuire il consumo di alcol e stupefacenti; i progetti di convivenza e socializzazione attraverso stimoli positivi come arte e musica. L'ente ha programmato anche la riqualificazione degli uffici delle politiche giovanili in piazza del Melo e l’apertura, nella stessa zona, del Palazzo della musica (ancora attivo l’avviso per raccogliere manifestazioni di interesse da parte di operatori).

“Ritengo sia questo che i cittadini si aspettano dalla politica: la visione strabica di chi con un occhio osserva il presente mentre con l’altro guarda al futuro – ha concluso Tuteri -. Le tematiche su cui ha lavorato il Comune di Perugia sul fronte delle politiche giovanili non a caso risultano recepite anche nelle linee guida dell’Osservatorio nazionale per l’infanzia e l’adolescenza presso la Presidente del Consiglio dei ministri. Fatto, questo, che, come capoluogo di Regione, ci incoraggia a proseguire nell’impegno per il benessere dei nostri ragazzi esercitando una funzione di stimolo e guida anche per altre realtà”.

LA LEZIONE - Alla lezione del professore Lancini è seguita la tavola rotonda conclusiva, moderata da Roberta Alagna, referente del progetto Ottavo Segno per la Usl Umbria 1: oltre al vicesindaco Tuteri, c’erano Barbara Blasi, direttore Distretto del Perugino della Usl Umbria 1; Francesco Mezzanotte per l’Ufficio Scolastico Regionale, Claudia Mazzeschi, professore ordinario di psicologia dinamica dell’Università degli studi, e Laura Perugini per la Fondazione Perugia. “A partire da un’esperienza di successo e che può essere indicata come buona prassi come Ottavo Segno - ha spiegato Alagna – abbiamo voluto invitare i rappresentanti delle istituzioni per una riflessione comune sulle traiettorie future delle politiche giovanili”. Tuteri ha espresso “un ringraziamento all’assessore regionale alla sanità Luca Coletto per aver creduto in questo progetto”.

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