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Cronaca

Muriel Mamusi, la mia verità: "Inseguita da Striscia e dai creditori, ma senza fattura non li potevo pagare"

L'artista e agente di spettacolo racconta la sua versione: "Ho sempre lavorato e pagato chi lo faceva per me e chi mi accusava è finito sotto processo per diffamazione"

Cantante, donna di spettacolo, influencer, ma anche protagonista in negativo con alcuni processi per diffamazione sui social e la sparizione di un’auto che era stata pignorata su richiesta dei creditori.

Muriel Mamusi è una cantante, autrice, interprete, performer, umbro-sarda, nata a Perugia nel cuore dell’Umbria, classe 1987, che si esibisce da 2006 con tante serate alle spalle. Poi imprenditrice con i bandi per lo spettacolo, “ma non è andata molto bene, ho avuto problemi con qualche artista, un po’ per colpa mia, ma anche per colpa di alcuni di loro. Alcuni non facevano la fattura e poi mi chiedevano il pagamento” ci racconta.

Muriel Mamusi, oltre che per la sua carriera nel mondo dello spettacolo, ci sono alcune vicende giudiziarie che la riguardano. Ce ne parla?

“Oltre alla mia carriera di artista ho anche avviato un’agenzia di spettacolo, alcune cose non sono andate come speravo, ma ho sempre lavorato in maniera limpida. Mai lasciato scoperti i clienti quando non ho potuto anche per la maternità, ho sempre mandato dei sostituti. A dire il vero ho saltato solo un matrimonio, ma avevo partorito pochi giorni prima. In alcune occasioni gli artisti scritturati non erano all’altezza e con alcuni di questi ho avuto dei problemi”.

Ce n’è uno in particolare con il quale le cose si sono ingigantite, ce ne vuole parlare?

“Un artista è diventato un hater e stalker dopo aver fatto una serata di Capodanno per me. Chi mi aveva chiesto di organizzare l’evento mi dice che ha lavorato male, così gli propongo il pagamento della metà del pattuito, ma scoppia una lite sui social con scambio di accuse e diffamazione, per le quali lui è a processo e io mi sono costituita parte civile con il mio avvocato Aldo Poggioni. Poi tutto viene segnalato a Striscia la Notizia, che contattano altri che avevano lavorato per me e che avevano avuto problemi. A Verona vengo raggiunta da Staffelli che mi elenca tutte le accuse e le lamentele, ma il servizio è stato tagliato, non mostra la parte in cui io mi difendo e chiedo a chi deve essere pagato di farmi la fattura, perché senza quella non posso pagare nulla. Una delle persone che era stata contattata da Striscia mi ha dato la fattura e l’ho pagata. Non hanno mandato in onda la parte in cui dice che non pago in nero. Nel servizio poi si vedono tanti miei accusatori, ma io ne ho riconosciuti solo due”.

Il caso della Smart?

“C’è stato un botta e risposta con uno dei miei accusatori, ma nel processo è stato stabilito che è un’auto non pignorabile. Molti pensano che abbia un sacco di soldi e che li elargisca, e quando non ottengono nulla ci provano con denunce e risarcimenti. Ho avuto diverse cause, ma si sono risolte bene con mediazioni e pagamenti. Come artista nel corso di questi anni ho lavorato a Milano con Savino per ‘100% Italia’ come opinionista, a ‘Ciao Darwin’ per neomelodici contro rapper, poi la partecipazione all’Eurovision, a ‘Guess my age’, ‘Celebrity Chef’, brand ambassador al Festival del cinema di Roma, la partecipazione a ‘Rai2 E viva il Videobox’ con Fiorello, Sanremo Doc, il concerto pro alluvionati di Cervia, con cachet interamente devoluto e un profilo social da oltre 110mila follower. Sicuramente come imprenditrice ho commesso qualche errore”.

Poi ci sono le vicende delle borse vendute su internet, di questo che dice?

“Ho molti oggetti di scena e ho creato uno show room, ma anche lì ho avuto dei problemi, tra cui anche acquirenti che non hanno mai ritirato quello che avevano comperato. Sono anche stata condannata alla multa di 700 euro, in primo grado, per una lite sui social con un’acquirente, non lo nascondo, ma in appello proveremo a cambiare le cose. Purtroppo molte consegne dovevano essere fatte nel periodo delle restrizioni Covid e sono saltate. In un caso ho una borsa che mi è tornata indietro perché mai ritirata dall’acquirente e si tratta di una delle persone che mi accusano”.

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