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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Multa per aver violato il lockdown, ma il giudice di pace annulla la sanzione: "Spostamento regolare"

L'uomo era stato trovato in ufficio a cancellare prenotazioni di viaggi e voli aerei perché a casa non aveva la connessione internet

Esce di casa con l’autocertificazione per andare in agenzia e annullare viaggi e prenotazioni. Una pattuglia della Polizia locale di Cortona lo trova al lavoro e lo multa per essere uscito di casa senza motivo durante l’epidemia Covid. Il Prefetto respinge il ricorso e raddoppia la sanzione, mentre il giudice di pace annulla tutto.

Il ricorrente, un agente di viaggi di Magione, assistito dall’avvocato Roberto Rossi, il 27 aprile del 2020 era stato trovato all’interno della sua agenzia di viaggi, “nonostante l’esercizio dovesse rimanere chiuso come da normativa vigente emessa dal Presidente del Consiglio dei Ministri e dal Governo attuale per emergenza Covid 19”.

A nulla erano valse le spiegazioni dell’uomo alle forze dell’ordine: “Era necessitato a recarsi presso il proprio ufficio per espletare delle pratiche urgenti di annullamento di viaggi già organizzati dai rispettivi clienti non potendo procedere dalla propria abitazione di residenza in quanto priva di connessione Internet”.

Non serviva a nulla: verbale di contestazione di 373,34 euro. Sanzione immediatamente opposta davanti al prefetto di Arezzo. Il quale rigettava il ricorso e portava la multa a 580 euro.

Nuovo ricorso al giudice di pace di Arezzo, dove si sosteneva che le norme anti Covid prevedevano “la limitazione della circolazione delle persone, anche prevedendo limitazioni alla possibilità di allontanarsi dalla propria residenza, domicilio o dimora se non per spostamenti individuali limitati nel tempo e nello spazio, aveva però previsto o giustificato gli spostamenti per motivate esigenze lavorative, situazioni di necessità o urgenza, motivi di salute o da altre specifiche ragioni”.

Il commerciante si era dovuto spostare da casa all’agenzia per “una situazione lavorativa di necessità ed urgenza caratterizzata dall’esigenza di dover obbligatoriamente mettersi in contatto con i tour operator per l’annullamento dei viaggi fissati dai clienti per il relativo periodo emergenziale, non potendo procedere all’ incombente dalla propria abitazione sia per la mancanza di connessione Internet sia perché tutte le pratiche interessate si trovavano presso la sede dell’esercizio imprenditoriale”.

Per spostarsi, inoltre, aveva con sé “il relativo modulo dell’autocertificazione”.

Il giudice di pace ha accolto il ricorso, riconoscendo che gli agenti avevano verificato che l’uomo si trovava di fronte al computer, acceso e che “sulla porta dei locali fosse presente cartello di avviso di chiusura”. Le giustificazioni addotte, quindi, erano reali e non si ravvisa “la responsabilità del ricorrente”, con conseguente annullamento della sanzione.

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