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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Assisi

Capi di abbigliamento prodotti in Cina e immessi sul mercato come Made in Italy, sequestrate merci per oltre 1 milione di euro

Nei guai una società di Assisi e l'amministratore delegato: bloccati conti correnti, auto e capannoni industriali

Capi di abbigliamento prodotti in Cina e immessi sul mercato come prodotti Made in Italy, scatta il sequestro di oltre 1 milione di euro di merci.

L'operazione è stata condotta dai finanzieri del Comando Provinciale di Ancona su ordine del giudice per le indagini preliminari di Perugia nel'ambito di un'indagine che riguarda una società di Assisi, operante nella filiera dell'importazione, produzione e commercializzazione di capi di abbigliamento.

Il rappresentante legale della società risulta indagato per aver avviato alla commercializzazione sul territorio nazionale circa 59.000 capi di abbigliamento, gran parte dei quali provenienti dalla Repubblica Popolare Cinese, apponendovi etichette attestanti una falsa indicazione dei tessuti impiegati di qualità superiore rispetto a quelli reali, ottenendo così l'illecito profitto oggetto del provvedimento cautelare eseguito.

Le investigazioni condotte dalle fiamme gialle della Tenenza di Fabriano e coordinate dalla Procura di Perugia attraverso la disamina della documentazione acquisita nel corso delle perquisizioni locali, hanno permesso di ricostruire i flussi di ingenti acquisti di capi di abbigliamento provenienti dalla Repubblica Popolare Cinese, effettuate dall'imprenditore. Una volta giunta la merce in Italia, è stato constatato che le etichette attestanti la effettiva composizione dei tessuti regolarmente apposte sul prodotto in ingresso sul territorio nazionale, venivano sostituite con altre indicanti una composizione dei tessuti di maggior pregio. Circa 22.000 capi di abbigliamento riportavano, altresì, la falsa attestazione "Made in Italy".

Nel corso delle indagini veniva accertata la responsabilità anche di un'altra società perugina, che partecipava attivamente alla descritta attività di produzione e commercializzazione, il cui legale rappresentante veniva indagato, in concorso, per gli stessi reati.

Sottoposti a sequestro preventivo quattro conti correnti bancari nonché quote di fondi d'investimento italiani ed esteri, un capannone industriale sito nel comune di Assisi e tre autoveicoli di proprietà della società. I predetti beni immobili, mobili e disponibilità finanziarie, subordinatamente all'accertamento dibattimentale, verranno sottoposti a confisca.

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