Medico perugino arrestato per truffa, i "ticket" dei pazienti finivano nelle sue tasche

Truffa e falso ideologico. Sono queste le accuse mosse contro un medico gastroenterologo perugino (ora attualmente sospeso dall’incarico) di 43 anni dopo un’indagine svolta dai carabinieri del Nas e  finito agli arresti domiciliari in esecuzione di una custodia cautelare emessa dal Gip Alberto Avenoso (pubblico ministero Michele Adragna). Questa mattina il medico è comparso davanti al giudice per l’interrogatorio.

Cinquecento euro, è questa la somma contestata al medico.. Per fare saltare la fila al Cup ai pazienti, che dopo la gastroscopia necessitavano di ulteriori accertamenti istologici, si faceva dare i soldi che poi avrebbe versato lui stesso all’Azienda ospedaliera. In realtà, secondo l’accusa, se li sarebbe intascati personalmente. I pazienti avrebbero pagato, in alcuni casi,  anche il corrispettivo per la prestazione della gastroscopia. Il tutto, in un arco temporale che va dal 2015 al 2016. Poi, per coprire l'inganno, avrebbe inserito i codici da cui doveva risultare l'esenzione dal ticket. 

Secondo il pm, il medico, dopo essere stato raggiunto da una sospensione per un mese a causa di alcune “negligenze e inadempimenti” nel 2016, avrebbe commesso le truffe soprattutto in quel periodo quando cioè, a causa della temporanea sospensione, non avrebbe percepito lo stipendio per un mese.

La difesa (avvocato Nicola Di Mario) ha chiesto la revoca degli  arresti domiciliari; ora il fascicolo verrà trasmesso al pm, il quale esprimerà il suo parere e restituirà gli atti al gip per la decisione. "Provvederemo a reintregare la Usl dei contributi che non sono stati versati quale concorso del privato alle spese sanitarie - spiega il legale dell'indagato, ora sospeso amministrativamente dal servizio. Durante l'interrogatorio avrebbe spiegato al giudice di aver passato un periodo molto difficile e tormentato della sua vita, "un momento di difficoltà estremo".