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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Maxi sequestro di beni a personaggi legati alla 'Ndrangheta, il sindaco Romizi: "La lotta contro le Mafie non si ferma e ci riguarda tutti"

"L’amministrazione comunale ringrazia la Polizia di Stato e la magistratura per un’operazione che conferma una volta di più l’attenzione e l’impegno nella lotta contro le organizzazioni criminali di stampo mafioso e contro quelle che sono ritenute le loro propaggini, anche nella nostra città e nella nostra regione". Con queste parole il sindaco Andrea Romizi ha voluto salutare positivamente il max-sequestro dei beni in Umbria nelle disponibilità di soggetti legati ai clan della 'Ndrangheta. Operazione firmata dal Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, insieme ai Questori di Crotone e Perugia delle due province. "L’amministrazione - ha concluso - plaude alla strategia tesa a contrastare l’accumulazione dei patrimoni illeciti da parte delle consorterie mafiose intrapresa sul territorio nazionale dalla Direzione centrale anticrimine e ne condivide appieno la rilevanza, come ben rappresentato, nelle dichiarazioni del prefetto Francesco Messina, direttore centrale anticrimine".

I FATTI 

Terreni a Norcia (3 ettari di estensione), un rudere a Marsciano e 12 villette a Olmeto (più due uffici), quote societarie, immobili nei dintorni di Perugia (1 appartamento e 3 uffici), 2 ville a Olmo, un ufficio a Deruta automezzi e conti correnti. Sono i beni sotto posti a confisca, nell’ambito della misura di prevenzione patrimoniale, a due soggetti (uno dei quali deceduti, quindi con rivalsa sull’asse ereditario) che si ritiene collusi con la ndrangheta.

I provvedimenti sono la diretta conseguenza degli arresti e delle attività di indagine dell’operazione Infectio, nei confronti degli eredi di un esponente di vertice della cosca “Trapasso” di San Leonardo di Cutro (in provincia di Crotone), deceduto nel 2020, nonché uomo di fiducia di Cosimo Commisso, capo dell’omonoma cosca di Siderno (in provincia di Reggio Calabria) e ad un imprenditore calabrese, entrambi elementi di riferimento in territorio umbro per gli affiliati alla citata consorteria mafiosa e a diverse altre famiglie di ‘ndrangheta dell’area ionico – catanzarese.

VIDEO Mafia, dalla Calabria all'Umbria: "Così entravano nel tessuto economico"

Tra Umbria e Calabria sono stati sequestrati beni mobili e immobili, conti correnti, investimenti, società e imprese per un valore di oltre 8 milioni di euro. Secondo gli investigatori si tratterebbe di beni acquistati in maniera non giustificabile dai redditi delle persone interessate o con fondi di dubbia provenienza. Una capacità di intervenire nel tessuto economico locale che è stato ritenuto altamente pericoloso.
 

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