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Cronaca

Lavoro: in Umbria 3.570 assunzioni programmate e nel 30% dei casi sono posti a tempo indeterminato

Rispetto a un anno fa, tempo del lockdown più duro, il miglioramento è sensibile: +19,3%, ma lontani di oltre 6 punti da una media nazionale che avanza del 25,4%

Il mercato del lavoro in Umbria secondo la Camera di Commercio presenta dati positivi: 3.570 entrate al lavoro programmate dalle imprese umbre con più di un dipendente, a marzo; nel 30% dei casi si tratta di posti di lavoro stabili, con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre il 70% sarà lavoro a termine, a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita.

La previsione sul trimestre marzo–maggio 2021 riporta un dato di 11.660 unità. Rispetto a un anno fa, tempo del lockdown più duro, il miglioramento è sensibile: + 19,3%, ma siamo lontani di oltre 6 punti da una media nazionale che avanza del 25,4%. Se il confronto si sposta su marzo del 2019, quando ancora il Covid non sapevamo cosa fosse, il dato, ovviamente, diventa impietoso: - 23,7%, un quarto della domanda di lavoro bruciato.

“Il confronto con il mese di marzo di un anno fa, quando fu adottato il primo durissimo lockdown – evidenzia il Presidente della Camera di Commercio dell’Umbria Giorgio Mencaroni - indica un forte miglioramento, dell’ordine di un + 19,3%. Una iniezione di fiducia per migliaia di lavoratori umbri e per le imprese, purtroppo subito mitigata dalla costatazione di quanto distanti siamo rispetto alla media nazionale: - 6,1%. In più, se il confronto si sposta su marzo del 2019, quando ancora il Covid non sapevamo cosa fosse, il dato diventa impietoso: - 23,7%, un quarto delle entrate al lavoro tagliato. Un arretramento che dobbiamo fermare a tutti i costi, rimettendo le imprese, dopo due anni e più, nella condizione di tornare a creare nuovo lavoro”.

Delle 3.507 opportunità di lavoro messe sul mercato in Umbria, nel 30% dei casi saranno stabili, ossia con contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre per il 70% sarà a termine, a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita.

Le entrate previste si concentreranno per il 69% nelle pmi con meno di 50 dipendenti e per il 51% nel Settore dei Servizi. Il 19% delle entrate al lavoro previste a marzo ’21 sarà destinato a Dirigenti, Specialisti e Tecnici (quota inferiore a una media nazionale del 22%), mentre il 14% sarà destinato a personale laureato.

Risale, ma con lentezza, la quota di lavoro destinata ai giovani con meno di 30 anni di età: a marzo e nel trimestre marzo – maggio 21 siamo al 27%, 4 punti in rispetto al primo mese dell’anno 2021.

Mismatching tra domanda e offerta di lavoro, resta ancora su posizioni alte: in 38 casi su 100 le imprese prevedono di avere difficoltà a individuare i profili professionali desiderati.

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