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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Gualdo Tadino

Giochi de le Porte, chi sale: i tre giocolieri eroi, 4 Porte da 10 lode. Chi scende: il sito dei Giochi e le spiegazioni dei cortei

Immagini da sballo, il drone è entrato nei cuori dei telespettatori ma da casa, se si lascia la voce alla piazza, non si capiscono quadri, contesto storico e simboli...

Semaforo Rosso

II sito dei Giochi de le Porte - Lo voglio subito dire a gran voce: non è la prima volta e non è prerogativa dell'attuale Ufficio di Presidenza che almeno ha avuto la felice intuizione di presentare l'edizione 2023 dei Giochi de le Porte al Salone d'onore di Palazzo Donini, sede del Governo regionale, e alla presenza della Presidente Tesei e vice-presidente Morroni che sono fondamentali per il finanziamento di progetto, eventi e idee. Non è la prima volta ma fa arrabbiare da morire dato che siamo figli e schiavi della rivoluzione digitale e gli eventi come le località si scelgono sul proprio Pc o meglio ancora sul telefonino consultando la rete. In internet i Giochi de le Porte hanno una casa comune che non è gestita dalle Porte: si tratta del sito https://www.giochideleporte.it.  Questo sito si muove nel vasto oceano dei motori di ricerca: uno cerca giochi-gualdo-palio ed ecco oltre agli articoli di giornale, comparire anche l'indirizzo ufficiale. Il turista o il curioso quindi clicca ed entrano nella nostra casa comune: e cosa trova? Un bruttissimo biglietto da visita per la festa: le notizie sono aggiornate al giugno scorso, video e gallery fotografiche limitatissimi (in piazza ieri c'erano 15 fotografi accreditati e un service per l'immagine... il materiale non manca). Non ci sono curiosità ma soprattutto non c'è la presentazione ufficiale dell'edizione, non c'è il bussolo da sfogliare in Pdf, non c'è la presentazione di un Palio di una bellezza unica. Non ci sono neanche i tanti lodati e sponsorizzati somari - per un me un passo indietro rispetto ai cortei unici in Italia - e persino il programma (uno standard) risulta fuorviante rispetto alle decisione prese, non senza polemica, sul corteo della domenica che sarà diverso e con meno figuranti  rispetto a quello del sabato che vale il premio assegnato dalla Giuria. Il programma recita: Ore 14.30Partenza del corteo storico dalla Rocca Flea. Oltre 1000 figuranti in costume d’epoca del XV secolo lungo le vie del centro storico. Fortuna che ha piovuto e si è fatto un mini corteo di giocolieri, priori, giudici e altre figure istituzionali.Sempre per onestà devo dire che questo fattore sito incide ma ovviamente non è la causa del calo di visitatori da fuori e dalle zone limitrofe che è stato evidente e non solo per il maltempo. E' comunque un brutto biglietto da visita. 

Semaforo Giallo 

Chi conosce i Giochi de le Porta sa benissimo quanto sia fondamentale la diretta del corteo e del Palio e quante risorse servono per fare un buon servizio; in passato ci sono stati problemi seri, trasmissione interrotte, interi tratti non raggiunti dal segnale. Quest'anno invece il service e Trg hanno fatto un lavoro straordinario, bellissimo, puntale e in grado di coprire tutti gli eventi. Le spettacolari immagini viste dall'alto della corsa a carretto sono un diamante puro. E allora perchè la diretta finisce sotto la luce gialla e non verde? Per due motivi che da almeno 5 anni non si sono voluti risolvere affidandosi più ai pareri dei comunicatori rispetto a chi invece è l'unico deputato a trattare l'informazione: ovvero i giornalisti, vil razza dannata. Affidare il corteo del sabato alla voce della piazza in questo caso a..cantastorie ingaggiato dalle Porte vanifica tutte quelle belle immagini. Il cantastorie si rivolge al pubblico della piazza con un discorso teatrale d'accompagnamento che non può e non deve spiegare il significato dei singoli quadri. Che non spiega il tema della sfilata, né il particolare di certi abiti e tanto meno giustifica il tutto con spiegazioni storiche. Ecco dunque che chi è a casa non riesce a capire il 90 per cento di questo spettacolo unico e il suo messaggio. Tutto questo in ogni parte del mondo, per qualsiasi evento moderno o antico, è affidato al commento di ospiti, esperti moderati da giornalisti. Noi abbiamo la fortuna di avere Lisa Chiavini ed Elisabetta Scassellati che quando hanno potuto svolgere questo compito sia il sabato e la domenica lo hanno fatto in maniera competente, precisa e gradevole. Anche i giochi, a parte magari la corsa con il carretto - la cronaca dell'araldo Enrico Brunetti è unica ed inimitabile e vale il prezzo del biglietto - deve essere affrontata da esperti e giornalisti per riempire i tempi morti, dare curiosità, spiegare i punteggi e aggiornare sull'andamento della classifica. Ad oggi questo non avviene. 

Semaforo Verde 

Se dovessimo scegliere tre giocolieri simbolo di questo Palio 2023 che hanno fatto l'impresa ribaltando i pronostici... per noi non ci sono dubbi. 

Il primo si chiama Christian Teodori - quasi 50enne - arciere di Porta San Martino, erede di una famiglia che i giochi li hanno fatti crescere negli anni, che da qualche anno si è reinvetato arciere in mezzo a tanti giovani affamati e con molto più tempo per allenarsi di lui. Tutti gli addetti ai lavori ribadivano che il punto debole di San Martino era proprio l'arco. San Donato aveva fatto i conti su un potenziale sorpasso, forse decisivo, sulla terza gara. Immaginate quanta pressione sulle spalle di Christian che sarebbe salito sul palco per ultimo. Ma il Dio del Palio e l'umiltà di questo nostro protagonista hanno fatto la differenza: le prime due frecce sul giallo (non male), ma la svolta è stata la terza freccia: tirata male... in fretta, con paura, ma... era finita a cavallo tra il 5-7 e quindi si attribuisce il punteggio maggiore. Sciolino ha capito che quello era un segnale e dalla paura si è passati al coraggio: un altro 7 e un 10 finale che assegnerà la vittoria. E non solo: con San Donato terzo... i punti di vantaggio sulla gara a pelo erano sei. Il Palio era già in Taverna. E così è stato. E in cielo una stella, quella di Sciolino padre, ha fatto festa fino a tardi. 

Il secondo: Roberto Vinciotti, San Benedetto, ruolo fantino, età poco più che 20enne. Qualcuno da tempo - anche delle altre porte - lo aveva definito un predestinato, uno di talento, paura zero, sbruffoncello e un grande amore per San Benedetto. Dall'età di 13 anni ha iniziato a muoversi sulla stalla di Nasciano. Vanta una vittoria e un Palio ai Giochi di Primavera. Uno che ha rischiato di perdersi diverse volte perchè si sentiva pronto a correre per il Palio e il ruolo di riserva gli stava stretto. E l'occasione è arrivata quest'anno con il somaro Barbaro - passato anche lui da riserva a titolare - e questo giovane fantino dopo essere partito per secondo dopo qualche metro di percorso si è preso la piazza volando e distanziando gli altri somari che si giocavano il Palio. Un debutto da ricordare per sempre. E 12 punti che ridanno un po' di coraggio a San Benedetto dopo un palio mai vissuto da protagonista. 

Il terzo: Diego Chiocci, San Donato, ruolo fiondatore. Neanche lui, pur non essendo un debuttante, era tra i favoriti della gara più difficile, lunga e drammatica dei Giochi (con il somaro puoi sbagliare una curva ma puoi ancora fare risultato, con l'arco puoi prendere un bianco ma puoi ancora ribaltare il risultato, con la fionda no: basti pensare che l'ultimo in classifica ha totalizzato 4 piatti su 5, un risultato dignitosissimo). Sul palco alternava sorrisi e poi massima concentrazione. Ascoltava i consigli e rispettava i tempi imposti dal suo allenatore insieme a lui sul palco. Affronta la sfida con sicurezza ma allo stesso tempo era bravo a esorcizzare la tensione. Nel lungo spareggio ha sempre dato l'impressione di crederci anche quando ha sbagliato il piatto e il suo rivale non ha saputo sfruttare l'occasione riportando di nuovo in gara Diego che non ha ricambiato la cortesia portandosi a casa la vittoria e spedendo in testa, seppur solo per poco, la sua Porta. Di più cosa chiedergli?

2) Infine: che San Michele Arcangelo protegga questi pazzi che gestiscono, lavorano, litigano, costruiscono e danno lustro a Gualdo Tadino. Avranno mille difetti, qualche volta anche un po' settari, ma gli uomini e le donne di San Martino, San Donato, San Benedetto e San Facondino tutti gli anni rendono magico Gualdo a Settembre. Immaginate a livello economico, sociale e dico anche spirituale... cosa sarebbe Gualdo senza giochi? E in particolare in questi anni di decadenza, di emigrazione e dove serve ricostruire un futuro solido. Se avete immaginato questo scenario... allora è il caso di rimboccarsi le maniche ed entrare in Taverna, nella sede e nella stalla per dare ognuno il proprio contributo. Anche piccolo, anche modesto non importa. Il ricco e il povero, il pensionato e il ragazzino, divisi dai colori di Porta ma uniti da un solo amore: Gualdo.

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