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Cronaca

LA STORIA | Il padre muore di cancro, il figlio decide di raggiungere da Corciano Capo-Nord per raccogliere fondi

"Il mio papà è morto tra le mie braccia convinto che in futuro ci sarà una cura per questo male terribile"

Il 15 luglio partirà in bici (con borsoni) dal centro di Mantignana per provare a raggiungere a Capo Nord. La previsione: approdo previsto per la fine di agosto. In teoria dai 40 ai 50 giorni di massacranti pedalate. Il protagonista di questa futura impresa sportiva e sociale  dove arriverà alla fine di agosto. Il protagonista è l’atleta Giuseppe Paolino che vuole così raccogliere fondi da devolverà al reparto di Oncoematologia Pediatrica dell’Ospedale Santa Maria delle Misericordia di Perugia
Il rientro a Corciano di Giuseppe è previsto il 1 settembre, nell’ambito della Festa paesana, a cui seguirà la consegna dei fondi ricavati al reparto di Oncoematologia Pediatrica dell’Ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia. Sulla pagina di Giuseppe tutte le indicazioni per partecipare alla raccolta fondi. Una sfida che nasce dal dolore - la morte del padre a causa del cancro - ma che è ricco di speranza che in questo caso viene simbolicamente individuato nel "viaggio".

“Il mio papà si è dovuto arrendere al cancro – ha raccontato - ha lottato con tutte le sue forze ed è morto tra le mie braccia dopo 6 mesi di lotta, con dignità, dicendo che anche se lui non ce l’avrebbe fatta un giorno si sarebbe trovato il modo di sconfiggere questo ingombrante avversario. Dopo la sua morte è toccato a me affrontare un viaggio molto doloroso ed incerto ed ho trovato nello sport un grande alleato”. Figlio di un imprenditore e imprenditore lui stesso, Giuseppe, che dal 2006 risiede a Corciano - perché, dice ancora, “credo sia giusto far crescere mio figlio in un ambiente dove ancora si può vivere la socialità” - ha sempre praticato sport con risultati lusinghieri.

Giuseppe in particolare è uno specialista delle super-sfide, quelle adatte ai novelli Ercole. Ha corso la Titan: 780 km nel deserto del Marocco piazzandosi al 12 posto su oltre 800 atleti partecipanti e tra il 2018 e il 2022 è stato Campione Regionale di Ciclocross per due anni consecutivi e Campione Regionale Marathon MTB; ha anche ottenuto una vittoria di categoria nella Hero a Dubai.

"L’idea di arrivare fino a Capo Nord in bicicletta è scattata comunque circa 8 mesi fa, per mettere in atto un altro insegnamento del mio papà – spiega ancora – che essere in tanti a sognare, amplifica i sogni. Ho pensato così ad un viaggio con tante avversità da raccontare e far vivere grazie ai social (Sulla pagina di Giuseppe tutte le indicazioni per partecipare alla raccolta fondi – ndr). Può essere una formula che funziona per sensibilizzare soprattutto i più giovani a unirsi per sognare insieme”.

Il progetto ha trovato l’appoggio e la condivisione dei medici del Santa Maria della Misericordia di Perugia, Fabio Gori, primario di anestesia e Fabrizio Caniglia  del reparto oncologico, nonché dell’amico Fabio Panciarola, papà di Giorgia, morta a soli 19 anni in un incidente stradale a San Feliciano mentre si recava a scuola, fondatore della “Giorgissima”, gara podistica sulle sponde del lago Trasimeno sempre con finalità benefiche. “Voglio credere che gli Angeli  vicino a noi ci aiutano a rendere possibile l'impossibile – conclude Giuseppe - da genitore trovo bellissimo insegnare ai figli il buono della vita e la vita vista non solo con due occhi ma con tanti occhi è ancora più bella!”.

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