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Cronaca

Criminalità a Perugia e provincia, l'informativa del Prefetto Gradone: "I furti sono il problema principale, poi i clan della droga"

I reati, come dimostrano tutti i dati ufficiali, sono in calo negli ultimi anni ma pusher e bande di predoni alimentano un senso di insicurezza superiore alla realtà dei fatti

Perugia e la sua provincia sono più sicuri rispetto al passato? Tecnicamente tutti i dati indicano un netto miglioramento rispetto agli anni dei clan dello spaccio che dominavano militarmente il centro storico e molte zone della città, alimentando spaccio e illegalità in tutti i centri minori. Ulteriori conferme positive arrivano dall'informativa del prefetto di Perugia, Armando Gradone, presentata in Commissione regionale d'inchiesta anti-mafia dell'Umbria. Nel 2021 viene segnalato comunque un decremento molto significativo: rispetto ai 24mila degli anni precedenti siamo vicini ai 21mila. E i dati, ancora provvisori, relativi al 2022 individuano 20mila 400 delitti commessi nel territorio perugino.

Ma il Prefetto, da esperto, ha capito bene che non sempre i numeri, seppur positivi, generano serenità tra la popolazione che infatti considera il fenomeno criminalità uno dei problemi principali di Perugia. Gradone ha ribadito, ancora una volta, che una delle battaglie da vincere è quella contro i furti alimentati da bande - spesso provenienti da fuori-regione - in grado di visitare una decina di appartamenti in più diverse città in meno di 24 ore.  

"Il delitto che maggiormente incide sui cittadini è quello relativo ai furti, che incide per circa la metà (11mila) della delittuosità totale e condiziona molto la percezione di sicurezza che hanno i cittadini. I furti in appartamento – ha spiegato Gradone – non hanno come vittima solo il cittadino o la famiglia che li subisce, ma in qualche caso anche interi condomini, essendo fatti che vengono partecipati da tante persone e ciò fa assumere al fenomeno dei furti un peso importante, anche se c’è stata una diminuzione nel numero". 

Altra battaglia in parte vinta, rispetto al passato recente di perugia capitale della droga, quella sull spaccio di piazza: "Anche i reati legati allo spaccio di stupefacenti preoccupano, per la presenza di gruppi criminali per lo più etnici, albanesi, nigeriani e tunisini, che movimentano quantitativi importanti di ogni genere di sostanze stupefacenti". Una informativa sul crimine comune che dimostra quali siano le priorità per il Prefetto nell'ambito del comitato per l'ordine pubblico presieduto dallo stesso Gradone. 

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