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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Capanne

Carceri Umbria, l'allarme dei sindacati: "Siamo al collasso"

Dopo il suicidio del ragazzo di 36 anni a Capanne, il sindacato lancia l'allarme sul disagio dei detenuti umbri nelle carceri sovraffolate e carenti di personale penitenziario

Il Libero Sindacato Appartenenti Polizia Penitenziaria Organizzazione Sindacale del Corpo di Polizia Penitenziaria, in questi giorni dopo il drammatico suicidio di Capanne, ripropone il problema del sovraffollamento dei penitenziari e della grave carenza di personale.

Le suddette problematiche, inoltre, si accentuano per il caldo e per le ferie estive che rendono ancor di più misero il personale, costringendolo a turni massacranti e poco appaganti. Il sindacato penitenziario ricorda che gli ultimi episodi di cronaca dietro le sbarre delle carceri dell'Umbria non devono essere pretesto per un maxi indulto: "Dopo eventi drammatici, come il suicidio di un detenuto o l’ennesima aggressione ai danni di un agente, sentiamo sempre e immancabilmente da più voci, provenienti dal mondo politico locale e nazionale, appelli e provvedimenti deflattivi urgenti quali l’indulto.

L’indulto, visto sempre e comunque come una panacea, sarebbe sicuramente boccata d’ossigeno per queste carceri al collasso, ma rimane sempre e comunque quel provvedimento tampone che lenisce il male solo per un breve periodo. Mai si sente parlare di reali interventi strutturali quali l’apertura di carceri già esistenti e la conseguente assunzione di personale, oppure di effettuare una valida ed efficace politica delle espulsioni, di sanzionare con misure alternative alla detenzione e amministrative reati non violenti e di scarso allarme sociale, e di contro sanzionare più duramente reati che creano allarme sociale, in modo da avere un effetto deterrente più efficace".

Recentemente, uno studio della Sezione Statistiche del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria afferma che la popolazione detenuta è in costante aumento con gli istituti che ospitano oltre 1.700 detenuti (di cui solo 675 con residenza in Umbria) a fronte di una capacità di accoglienza di appena 700 persone. Di contro, il personale di Polizia si attesta intorno alle 800 unità in tutta la regione, con percentuali di carenza anche del 37% nella sola Casa Circondariale di Perugia.

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