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Cronaca

Esposto alla Procura di Perugia, gli specializzandi di Neurologia denunciano docente-medico: "Urla, insulti e turni di lavoro di 12 ore: in 4 hanno già lasciato"

Aperta un'inchiesta: "attivati gli accertamenti interni del caso, volti alla verifica puntuale dei fatti contestati, per quanto di rispettiva competenza”.

Specializzandi maltrattati e insultati. È quanto denuncia l’associazione liberi degli specializzandi in relazione a comportamenti poco consoni al ruolo (ascoltando gli audio registrati al Santa Maria della Misericordia passibili di azione penale e disciplinare) tenuti tra luglio e ottobre da una docente della scuola di Neurologia dell'Ospedale di Perugia.

Alcuni specializzandi si sono rivolti all’Als denunciando stress fisico e psicologico e hanno mandato al rettore dell'Università di Perugia, al direttore generale dell'Azienda ospedaliera di Perugia, al direttore sanitario, all'assessore regionale alla Salute, all'Ordine dei medici, alla Procura di Perugia e all’Ispettorato del lavoro registrazioni e tabulati delle ore lavorate mensilmente: più di 330 ore per una media di circa 12 ore al giorno.

L’audio è un insieme di più registrazioni nelle quali la docente insulterebbe i giovani specializzandi, arrivando a bullizzarli. Nella nota dell’Als si legge che “la situazione è insostenibile. Il personale medico, composto da medici strutturati del reparto e da giovani specializzandi in formazione, così come il personale non medico - infermieri, fisioterapisti, psicologi, personale di segreteria - sono ormai da diverso tempo in balia della direttrice della clinica neurologica. Questa persona con il suo comportamento apertamente aggressivo e persecutorio, costruisce ogni giorno un clima di terrore e paura, basato su umiliazioni quotidiane, insulti, minacce e vessazioni di ogni tipo, che avvengono in modo pubblico anche davanti ai pazienti e ai loro familiari”.

Frequenti insulti che riguardano il fisico, le capacità intellettive, la capacità di lavoro, la scarsa collaborazione, tutti elementi “volti a demansionare e colpevolizzare l'interlocutore facendolo sentire emarginato e inadeguato. Tali atti di violenza psicologica sono rivolti primariamente, ma non esclusivamente, contro gli specializzandi, e gli episodi sono così frequenti e gravi da aver provocato in più di un'occasione lo sgomento e la paura anche di pazienti ricoverati in corsia” si legge nella nota, nella quale si ricorda che alcuni specializzandi hanno rinunciato alla borsa, passando da 8 a 4.

L’esposto sollecita all'Ordine dei medici di aprire un procedimento disciplinare. La vicenda di Perugia richiama la storia di Sara Pedri, ginecologa di Trento, scomparsa dopo avere subito mesi di vessazioni dal suo direttore.

La direzione ospedaliera ha subito avviato un’inchiesta interna: “Le Direzioni del Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Perugia e dell’Azienda Ospedaliera di Perugia, in merito alla segnalazione pervenuta a firma del Presidente dell’Associazione Liberi Specializzandi, avente a oggetto episodi incresciosi che si sarebbero verificati nell’ambito delle attività della Scuola di Specializzazione di Neurologia, comunicano che sono stati tempestivamente attivati gli accertamenti interni del caso, volti alla verifica puntuale dei fatti contestati, per quanto di rispettiva competenza”.

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