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Fabio Melelli e Michele Patucca in Almeria per girare un documentario sui luoghi del Western all’italiana

“Siamo stati in questi giorni in tutte le più famose location: da Western Leone, costruito per “C’era una volta il West”, a Fort Bravo, un set costituito da un villaggio western, un poblado messicano e un forte militare ancora in piena attività"

Fabio Melelli e Michele Patucca in Almeria per girare un documentario sui luoghi del Western all’italiana. Ci dice il critico e storico del cinema Fabio Melelli: “Siamo stati in questi giorni in tutte le più famose location: da Western Leone, costruito per “C’era una volta il West”, a Fort Bravo, un set costituito da un villaggio western, un poblado messicano e un forte militare ancora in piena attività”.

Località di elevato valore simbolico e storico, vero?
“Siamo stati a Guadix, dove il bettonese di adozione, Giulio Petroni, girò ‘Tepepa’ con Orson Welles”.

E i luoghi di ‘C’era una volta il west’?
“Abbiamo visitato la località La Calahorra, dove venne ricostruita Flagstone City, la città dove arriva la Cardinale in treno in ‘C’era una volta il West’”.

In che condizioni avete trovato questi set straordinari?
“In molte occasioni ci siamo trovati davanti a delle rovine, come in quest’ultimo caso e per quanto riguarda il forte costruito per il film ‘El Condor’, poi usato per ‘Una ragione per vivere, una per morire...’.

Avete incontrato difficoltà per raggiungere questi luoghi?
“Non è stato sempre facile raggiungere le singole location, molte delle quali si trovano in pieno deserto”.

Da dove deriva questa avventura, affrontata insieme a Fabio? Chiediamo al film maker Michele Patucca. Qualche anno fa andaste insieme anche in California, vero?
“Ci è piaciuto ripetere l’esperienza che coniuga passione cinefila e amicizia”.

Michele, come vi è venuta l’idea?
“Curiosamente, il primo a parlare a Fabio di questi luoghi, trentacinque anni fa, fu l’attore bettonese Franco Balducci, che Melelli andò a trovare a casa quando aveva appena sedici anni per un'intervista”.

Fabio, cosa ti raccontò Balducci per invogliarti così tanto?
“Balducci mi raccontò di essere stato in Almeria per il film ‘... E per tetto un cielo di stelle’ e di ricordarsi come, nello stesso momento, venisse girato negli stessi luoghi ‘Shalako’, un film con Connery e la Bardot”.

Balducci, dunque, trattato come questi ‘mostri sacri’ della decima musa?
“Proprio no. La produzione di Connery e Bardot aveva munito gli attori di tutti i comfort, roulotte di servizio incluse”.

E i poveracci della troupe italiana?
“Balducci mi riferì che gli attori italiani si trovavano in condizioni di assoluto disagio”.

Puoi fare un esempio?
“Mi raccontò che gli attori, fra l’altro, erano costretti a espletare le loro funzioni fisiologiche dietro a qualche roccia. Una condizione da poveracci, al limite della mortificazione”.

Fu un periodo epico e straordinario per il genere western all’italiana, vero?
“In quegli anni, intorno al 1968, si giravano talmente tanti Western nel deserto di Tabernas, che potevano succedere cose strane. Una fra tutte: che un attore venisse prelevato la mattina da un albergo di Almeria e si accorgesse di essere arrivato sul set del film sbagliato. Magari dopo un’ora di trucco!”.

Veramente appassionante. Sono convinto che tu e Michele ne ricaverete un documentario informato e divertente. Sappi che i nostri lettori non vedono l’ora di saperne – e vederne – di più.

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