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Todi, la prima scuola agraria d'Italia rischia di perdere il convitto

Lettera degli educatori: "Il taglio di circa il 50% dei posti del personale educativo e con un numero di convittori invariato rispetto all'anno precedente graverà in modo pesante sulla intera organizzazione"

La prima scuola d'agraria d'Italia rischia di perdere il convitto che ospita gli studenti fuori sede. Gli educatori del convitto hanno inviato una lettera alle organizzazioni sindacali e al direttore dell’Ufficio scolastico regionale per rappresentare la difficile situazione in cui si trova l'istituzione.

"In merito a quanto sta avvenendo attualmente nel Convitto annesso all'istituto Agrario ed, in particolare, alle prospettive della sua gestione alla prossima apertura a settembre, gli Educatori esprimono la loro forte preoccupazione. Il taglio di circa il 50% dei posti del personale educativo (da 19 a 10) e con un numero di convittori invariato rispetto all'anno precedente graverà in modo pesante sulla intera organizzazione. I genitori dei ragazzi consegnano i loro figli agli educatori dal lunedì mattina al pranzo di sabato, 24h al giorno. Come sarà possibile garantire una turnazione della semplice sorveglianza se ora, con i 19 educatori in servizio, la dirigenza affanna ricorrendo a continui ordini di servizio? Per non parlare di tutte le attività previste dal Ptof. Infatti, se la notte si dovranno sorvegliare 115 studenti fra femmine e maschi, e quindi saranno necessari almeno 4 educatori, chi seguirà i ragazzi nello studio pomeridiano o nelle attività aggiuntive e nello svago? Infine, con quale personale verranno gestiti i disagi certificati( L.104, etc), già presenti ed affidati impropriamente agli educatori, i quali hanno dovuto finora gestire da soli e senza nessun aiuto tutte queste situazioni. Non si hanno informazioni ufficiali neppure circa il mantenimento della sede distaccata del convitto femminile e dell'attuale organizzazione, rispetto alla quale si rincorrono voci che disorientano le famiglie e gli studenti, in particolare i neo-iscritti ai quali in fase di orientamento è stata proposta l'attuale organizzazione. Di tutte queste problematiche non si trova riscontro di dibattito negli organi collegiali della scuola, a partire dal Consiglio di Istituto".

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