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Sanità e trasporto pubblico, l'occhio della Corte dei conti sulla spesa regionale

Presentato il giudizio di parificazione dei conti della Regione Umbria

“I più significativi aspetti di criticità che, all’esito delle analisi condotte per il presente giudizio di parifica, possono individuarsi nei rapporti finanziari di debito/credito tra la Regione e gli Enti Locali, nel Sistema Sanitario Regionale, nella governance degli Organismi partecipati, nei rapporti finanziari tra Giunta Regionale e Assemblea Legislativa e nel Trasporto pubblico locale e regionale”. È quanto affermato da Antonello Colosimo, presidente della Corte dei conti dell’Umbria, nella relazione del giudizio di parificazione dei conti pubblici.

Nell’ambito del Pnnr “la Regione ha previsto interventi per: miglioramento delle infrastrutture stradali, incremento dell’offerta turistica, investimenti sulla riqualificazione urbana, sostegni alle imprese per lo sviluppo economico, rafforzamento delle università e dei centri di ricerca, recupero del patrimonio culturale” si legge nella relazione, ma dall’esame del documento “si evince un contesto socioeconomico, in uno scenario aggiornato a maggio 2023, caratterizzato da numerosi eventi positivi nonostante permangano alcuni effetti della crisi epidemiologica da Covid-19. Il contesto, inoltre, ha risentito delle criticità correlate al conflitto in corso tra Russia – Ucraina”.

La crescita del Pil in Umbria “si attesta a +3,5% per il 2022 e +0,6% per il 2023 (stime Prometeia aprile 2023) in linea con la media italiana del +3,7% per il 2022 e +0,7% per il 2023; la riduzione del tasso di inattività di –0,7 punti percentuali raggiungendo il 30,2% e attestandosi al dato medio delle regioni del Centro e al di sotto di quello medio nazionale (34,5%). Emerge tuttavia l’aumento del tasso di disoccupazione regionale di +0,3 punti percentuali rispetto al 2021 raggiungendo il 7,1%”.

L’esercizio della Regione Umbria “si è chiuso con un risultato di competenza positivo e pari ad euro 123.124.891,36 per effetto del risultato positivo della gestione corrente (euro 133.464.214,48), solo parzialmente assorbito dal risultato negativo della gestione in conto capitale (euro 10.339.323,12)”.

Tra le criticità viene indicato il recupero evasione, in particolare “è emerso il basso grado di riscossione relativo alla tassa automobilistica, il cui gettito complessivo (competenza e residui) ammonta a 23,9 milioni di euro con una previsione definitiva di cassa di 52,5 milioni di euro”.

Le disponibilità finanziarie complessive destinate al finanziamento delal sanità regionale per l’anno 2022 sono ammontate ad euro 1.927.365.026, delle quali euro 1.827.148.037 assegnate alle Aziende ed euro 100.216.988 trattenute in GSA, di cui euro 1.355.535 relative a risorse vincolate non ancora assegnate alle Aziende del SSR ed euro 98.861.453 relative a risorse destinate alle spese direttamente gestite dalla Regione, tra le quali euro 14.213.516 destinate al finanziamento annuale dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente (ARPA) ed euro 31.593.308 destinate all’accantonamento di risorse per il sistema di autoritenzione del rischio sanitario.

Sul fronte del trasporto pubblico per la Corte dei conti “il procedimento inerente la predisposizione della documentazione prodromica all’esperimento della gara ad evidenza pubblica al fine di poter aggiudicare il nuovo affidamento dei servizi TPL su gomma - le cui attività sono in capo all’Agenzia Unica per la Mobilità ed il Trasporto pubblico regionale e locale – occorre rimarcare come la pubblicazione del relativo bando gara abbia già subito nel tempo diversi slittamenti, prevista inizialmente per il mese di settembre 2021, successivamente rinviata al mese di dicembre 2022 e, allo stato attuale, prevista tra il mese di settembre 2023 e la fine del medesimo anno. Di conseguenza, i contratti di servizio vigenti versano, oramai da diversi anni, ancora in regime di proroga, in attesa, appunto, della selezione del nuovo aggiudicatario. A riguardo, occorre evidenziare che una proroga che, in via di fatto, assuma durata indefinita potrebbe risultare in contrasto con i principi concorrenziali di stampo nazionale ed eurounitario”.

Per la procuratrice regionale Rosa Francaviglia “la spesa sanitaria regionale risulta predominante rispetto a tutti gli altri impegni di spesa. Si consideri, infatti, che rispetto al totale degli accertamenti riferiti alle entrate correnti di natura tributaria, contributiva e perequativa contabilizzati dalla Regione nel corso del 2022, ben l’81,37% riguarda somme relative all’ambito sanitario, mentre, sul totale delle somme impegnate dalla Regione per le spese correnti (titolo 1), ben l’81,38% riguarda spese destinate al solo finanziamento ordinario corrente per la garanzia dei LEA”, ma sono anche diverse le criticità che “sono suscettibili di tradursi nella compromissione del diritto alla salute della collettività locale come comprovato, peraltro, dai notevoli disservizi che affliggono attualmente le strutture sanitarie pubbliche, nosocomiali e non”.

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