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Università, professore perugino nel massimo gruppo di ricerca europeo sulle energie rinnovabili

Franco Cotana, professore dell’Ateneo perugino, in veste di coordinatore, fra i protagonisti del massimo gruppo di ricerca europeo sulle energie rinnovabili

Franco Cotana, professore dell’Ateneo perugino, in veste di coordinatore, fra i protagonisti del massimo gruppo di ricerca europeo sulle energie rinnovabili. Sono ben 107 i miliardi di euro occorrenti, nel decennio compreso fra il 2020 e il 2030,  per le indilazionabili attività di ricerca e innovazione nel campo dei nuovi carburanti da energie rinnovabili per il trasporto sostenibile e per le bioenergie.

Lo dicono i migliori studiosi europei, selezionati per costituire il gruppo di lavoro WG 8 SET-PLAN, composto da circa 40 rappresentanti di tutti gli Stati Europei e da membri delle Direzioni DG Energia e DG Ricerca e JRC. Coordinamento del finlandese dr. Timo Ritonummi e del professor Franco Cotana dell’Università degli Studi di Perugia, con il prezioso supporto dell'ingegnere Luisa Marelli. 

Entro il prossimo mese di giugno, il lavoro sarà approvato definitivamente e, insieme ad altre proposte,   formerà il pacchetto di provvedimenti destinato ad accompagnare l’Europa verso la transizione energetica dai combustibili fossili alle energie rinnovabili per il 2030.

Imponente, ma indispensabile, la quantificazione economica necessaria per la ricerca e l’industrializzazione delle tecnologie energetiche, orientate alla produzione di biocarburanti, elettrocarburanti, idrogeno e bioenergie. “Una rivoluzione chiamata Piano di Implementazione (IP - Implementation Plan), necessaria per raggiungere gli obiettivi fissati al 2030 e destinata a mutare radicalmente lo scenario dei trasporti”, spiega il professor Franco Cotana, scienziato di vaglia dello Studium perusinum e amico personale dell’Inviato Cittadino. Il budget di 107 miliardi di euro (che include sia il contributo pubblico che quello privato) permetterà di sviluppare tecnologie europee essenziali per raggiungere gli obiettivi fissati dal Documento di Intenti (DOI) per il 2030. Un piano ambizioso, ma irrinunciabile. Che prevede la realizzazione di biocarburanti avanzati, prodotti con efficienza superiore del 30% rispetto allo stato attuale. E a prezzi sensibilmente ridotti. “Altro obiettivo – chiarisce Cotana – è la produzione di idrogeno con un incremento dell’efficienza del processo di elettrolisi che deve raggiungere il 70% e costo inferiore a 4 euro al Kg, con una riduzione di oltre il 40% dei costi attuali”.

La riduzione dei costi sembra essere uno degli obiettivi più importanti. “E c’è anche spazio per la riduzione dei costi dei biocarburanti liquidi e gassosi, prodotti da processi biochimici e termochimici e da alghe. Come anche devono diventare più economici i costi di conversione per gli impianti di cogenerazione a biomasse del 50% al 2030”. “I nuovi biocarburanti – conclude Franco Cotana – sono indispensabili per la sostenibilità energetica dei trasporti: in particolare nei settori  aereonautico e  navale”. Una rivoluzione – insomma – con al centro della ricerca il professore perugino (della “terra dei Vibi”) che tanto sta facendo parlare di sé. Non solo in Europa.

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