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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Pescatori sportivi in rivolta: "Troppe cose non funzionano" e non ritirano i tesserini

Dalla composizione della Consulta alla questione ripopolamento. Tutte le richieste della associazioni di pesca sportiva alla Regione

Le associazioni umbre di pesca sportiva scrivono all’assessore Roberto Morroni e per protesta non ritirano i tesserini: troppe criticità da affrontare, a partire dalla composizione della Consulta regionale della pesca, che non sono state prese in considerazione.

Claudio Vici (Arci Pesca), Angelo Liurni (Cpa), Francesco Ragni (Enalpesca), Paolo Capponi – Giorgioni (Fipsas), Mario Lanari w Lando Loretoni (Libera pesca) ritengono che “in considerazione del numero di umbri che praticano la pesca sportiva e della valenza economica, sociale e culturale storicamente assunta nella nostra regione” viene concesso poco spazio ai pescatori e troppo ai tecnici, ai docenti dell’Università e a Legambiente, “con un chiaro conflitto di interessi”.

Per le associazioni “si prosegue con la modalità di gestione della precedente amministrazione regionale, senza quel segnale di discontinuità che ci saremmo aspettati per risolvere adeguatamente le criticità che attengono alla pesca sportiva in Umbria”.

Le associazioni non comprendono i motivi della scelta di “avviare la stagione di pesca di lunedì”, ricordando che “il giorno dell’apertura della pesca è da sempre un momento di festa” e in questo periodo di emergenza sanitaria “assume ... l’importante valenza di sfogo sociale. Per questo non può e non deve essere preclusa a nessuno, in particolare a coloro che con difficoltà e preoccupazione riesce ad avere un lavoro”.

La modifica del calendario “impone una nuova tabellazione dei corsi d’acqua”, ma la ritabellazione dei corsi d’acqua è impossibile per i pescatori in “mancanza di adeguati sostegni da parte della Regione e in ragione dei divieti legati alla pandemia da Covid-19” e anche “in assenza di un provvedimento da parte della Regione come ad esempio assunto per consentire gli spostamenti per il mondo venatorio”.

Sulla imminente stagione di pesca incombe anche “un non adeguato ripopolamento e il progetto (perseguito da anni dalla Regione Umbria senza determinare conseguenze apprezzabili) di sostituzione della Trota Fario con quella Mediterranea”.

Per le associazioni “sono primarie per imminenza temporale” anche altre questioni, come “il contenimento della specie cormorano; il contenimento della specie siluro; la situazione campi gara; la gestione delle Zrs; il ripristino della vigilanza; la questione ripopolamenti di tutte le specie e non solo della trota”.

Per questi motivi la “associazioni informano che non provvederanno al ritiro e quindi alla distribuzione dei tesserini ai pescatori. Attività dispendiosa (specie in questa fase di pandemia) e resa ancor più complessa dalle nuove incombenze burocratiche richieste alle associazioni stesse, i cui volontari sono già gravati da un notevole lavoro per ciò che riguarda le attività nei confronti degli iscritti e dei pescatori tutti e la vigilanza sui corsi d’acqua”.

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