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Due Perugini a Pérouges e il racconto dell'esperienza di viaggio nella Vetusta d'Oltralpe

Due perugini, si chiamano Lorita Rossini e Massimo Valeri (in foto), anche a seguito della nostra nota, ci raccontano la loro vacanza sulla “gemella” (non “gemellata”) transalpina.

Scrive Lorita: “Viaggiare con Massimo è sempre una sorpresa e ti puoi ritrovare a passeggiare tra panorami umbri a pochi chilometri da Lione”.

Racconta: “Infatti, risalendo una collina, appare al nostro sguardo una cittadina tra le più belle di Francia: sembra proprio di entrare a Perugia, ma dalla via dei Priori, ossia dal decumano della Vetusta”.

Analogie… si parva licet. “Questo villaggio, a differenza della nostra Perugia, è molto piccolo ed è rimasto intatto, malgrado il passare dei secoli”.

Quali impressioni avete provato tu e Massimo?

“La prima sensazione è stata quella di sentirci a casa. Camminando tra vicoli ciottolosi, vecchie case ricoperte di fiori ed edera, antichi portoni appena toccati dal tempo. Fra mura di cinta e torri medioevali, siamo stati trasportati in un mondo carico di storia e leggenda”.

Là ci sono perugini?

“Gli abitanti si chiamano ‘Pérougiens’ e alimentano il fascino della città vestendosi in abiti d’epoca medievale. S’intende: non per reale esigenza, ma a beneficio dei numerosi ospiti, sempre accolti con generosità”.

Un po’ come quelli di noi (pochi!) che partecipano alla rievocazione braccesca?

“Con maggior convinzione, ma solo per i turisti. Pérouges è stata una città che ha fornito cavalieri e truppe per la prima crociata. Dunque ha tanta storia alle spalle”.

Perché questa città si chiama Pérouges ed è cosi simile alla nostra antica Perugia?

“I Francesi parlano di una migrazione Gallo-Romana proveniente da Perugia per sfuggire al giogo romano. Ma dimenticano che la Gallia era Roma e quindi una provincia dove governavano i Romani. Pertanto la loro spiegazione sembra debole, ma continuano a sostenerla, evitando di fornire ulteriori informazioni. Quindi l’origine della città resta a tutt’oggi un mistero”.

Come mai avete provato una sensazione cosi familiare passeggiando per le sue vie?

“Intanto partiamo dal simbolo della cittadina: sembra un drago, ma le sue zampe ricordano esattamente il Grifo in posizione rampante”.

La sua storia più recente?

“Pérouges ha avuto una storia importante, soprattutto nel Medioevo, e ha prosperato sotto la dominazione della Casa Savoia nel primo Rinascimento. Tornò francese alla fine del ’500 e subì un lungo declino che però ha favorito la sua conservazione fino ai giorni nostri, facendola passare dalla condizione di città a quella di villaggio. Negli anni ’20 del secolo scorso, è stata restaurata e riportata al suo antico splendore. Tanto che oggi molti film storici francesi sono girati a Pérouges”.

Quali le specialità gastronomiche?

“La cittadina è famosa per la ‘Galette’, e la cioccolata”.

Avete assaggiato queste specialità?

“Abbiamo pranzato in un locale tipico, dal nome ‘Hostellerie de Pérouges’ e gustato la famosa ‘galette’, una specie di torta al testo dolce, che assomiglia molto al nostro ‘Arvoltolo’. Per la cioccolata sarà la prossima volta”.

Proposta: perché (anche se non vanno più di moda) fra tanti gemellaggi inappropriati, non si pensa a Perugia-Pérouges?

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