rotate-mobile
Attualità

INVIATO CITTADINO Pasqua alta, media, bassa

Rispondendo al quesito di un lettore sulla durata costante della Quaresina (46 giorni)

Domani, mercoledì 22 febbraio 2023, inizia la Quaresima con tanto di detti collegati.

La risposta a un lettore che esprime dubbi sulla correttezza e validità (infallibili!) della conta dei giorni di astinenza durate la Quaresima. Scrive, infatti: “Siamo sicuri che sia sempre e comunque così? Il numero di 46 giorni di astinenza è fisso? Vuol cortesemente fare l’esempio di quest’anno 2023?”.

Certamente. Non senza aver proposto un breve riassunto della questione. In lingua perugina si dice “Per quarantasei giornate nun se fòn più le frittate”. Ma perché si dovrebbe cessare di friggere?

La spiegazione si richiama alla diffusa (un tempo) abitudine di friggere usando non l’olio, ma lo strutto. Ed essendo questo un grasso animale, si violava l’obbligo dell’astensione dalle carni nel periodo quaresimale. Da qui il divieto. Oggi, friggendo con l’olio, si può tranquillamente eludere il “peccato”.

Addirittura esisteva nelle campagne la consuetudine di incartare la padella di frittura e attaccarla al chiodo in cucina. Unica eccezione consentita era quella del 19 marzo, quando si potevano preparare le frittelle di san Giuseppe.

Ma veniamo a un po’ di contabilità. Quei 40 giorni di Cristo nel deserto. La durata della Quaresima corrisponde a circa quaranta giorni, in memoria dei quaranta giorni che Gesù passò digiunando nel deserto. Esposto a varie tentazioni. Rispetto alle quali, quelle che subiamo guardando le vetrine di dolciumi sono… una bazzecola!

Nel rito romano, il calcolo esatto arrivava a quarantaquattro giorni. Sino alla fine del quinto secolo, la quaresima iniziava di domenica (1º giorno), durava cinque settimane complete (5x7=35 giorni) e si concludeva il giovedì della settimana santa, per un totale di quaranta giorni esatti. Successivamente, l’inizio della quaresima venne anticipato al mercoledì precedente la prima domenica (altri quattro giorni), e nel computo della quaresima furono anche inclusi il Giovedì, il Venerdì e il Sabato Santo.

Anche quest’anno – ovviamente – il detto “ardice”: infatti, partendo dal 22 febbraio, giorno delle Ceneri, occorrono 46 giorni per arrivare alla Pasqua di Resurrezione, che quest’anno cade il 9 di aprile.

Rimane così confermata, ancora una volta, la validità del numero fisso delle “quarantasei giornate” delle quali si parla nel proverbio perugino.

PASQUA ALTA, MEDIA E BASSA. A chiudere, una riflessione sulle tre definizioni di Pasqua “alta”, “media” o “bassa”.

Si definisce “bassa”, quando cade dal 22 marzo al 2 aprile; “media”, dal 3 al 13 aprile; “alta”, dal 14 al 25 aprile.

Allora stavolta stiamo sul medio. Alla luce di queste definizioni, si capisce come, quest’anno, la Pasqua si debba ritenere “media”.

Un detto rivolto agli ubriaconi. Quando si vedeva una persona in condizioni di alto tasso etilico, era comune udire l’espressione ironica “Alta… la Pasqua”. A indicare l’elevato livello di ubriacatura. Ma la Pasqua non c’entrava niente.

Nota gastronomica finale: è consuetudine, per Pasqua, consumare, per il salato, la TORTA AL FORMAGGIO (col capocollo suino) e, per il dolce, la famosa CIARAMICOLA.

Avremo modo di tornare in tema. Intanto, godiamoci i due disegni dell’impareggiabile Claudio Ferracci.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

INVIATO CITTADINO Pasqua alta, media, bassa

PerugiaToday è in caricamento