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INVIATO CITTADINO Il Consiglio di Stato dà ragione ai massofisioterapisti

Il Consiglio di Stato accoglie le posizioni dei corsisti massofisioterapisti e condanna la Regione dell’Umbria al pagamento delle spese processuali

Il Consiglio di Stato accoglie le posizioni dei corsisti massofisioterapisti e condanna la Regione dell’Umbria al pagamento delle spese processuali.

Si tratta del ricorso (numero di registro generale 2377 del 2021), proposto dall’Istituto Enrico Fermi di Perugia S.r.l.

Abbiamo trattato a più riprese l’argomento, ricordando come si andassero a ledere i diritti di quanti stavano svolgendo corsi a pagamento, autorizzati dalla stessa Regione.

Si trattava della revoca della Regione Umbria circa l’autorizzazione, rilasciata con D.G.R. 1098 del 2018, allo svolgimento dei corsi di formazione della figura del massaggiatore massofisioterapista per il triennio formativo tuttora in corso, chiedendone la sospensione e proponendo, ove necessario, questione di legittimità costituzionale.

Con la sentenza del Consiglio di Stato, si precisa che “ai fini della presente fase cautelare, assume comunque rilievo dirimente, da un lato, la non applicabilità delle stesse disposizioni ai corsi già autorizzati con la D.G.R. 1098 del 2018”.

Vale a dire che non si possono revocare corsi già autorizzati. Anche perché altrimenti si genera “danno grave ed irreparabile per l’istituto, così come per i suoi studenti”, i quali si attendevano legittimamente la possibilità di portare a termine i corsi iniziati (“con riferimento al legittimo affidamento ingenerato nei circa duecento studenti che hanno da tempo, incolpevolmente, avviato il percorso formativo de qua, confidando nel suo riconoscimento da parte della Regione”).

Pertanto, il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Terza) accoglie l’istanza cautelare e sospende l’esecutività della sentenza impugnata e del provvedimento di revoca impugnato in primo grado.

Conseguentemente, condanna la Regione resistente e l’Associazione e la Federazione intervenute in giudizio (A.I.F.I. - Associazione Italiana di Fisioterapia e a Federazione Nazionale Ordini Tsrm) in solido, al pagamento delle spese della presente fase cautelare, liquidate in Euro 3.000,00 (tremila) oltre ad IVA, CPA ed accessori di legge.

“Una vittoria – commenta Carmine Camicia, segretario nazionale della Fesica Confsal, comparto massofisioterapisti – che restituisce agli studenti onore, diritti e dignità. Contro posizioni pregiudiziali e corporative, in spregio dell’impegno e della dedizione di tanti giovani che si preparano coscientemente ad affrontare la professione”.

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