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INVIATO CITTADINO Il Circolo “Luigi Bonazzi” compie 60 anni

Riconoscimento del Comune per la sua proficua attività a favore della città tutta

Ha voluto essere lo stesso sindaco Romizi a consegnarlo alla vedova, Zaira Morettini, e al direttivo, rappresentato da Maria Antonietta Gargiulo.

Ricordo commosso del pictor optimus Franco Venanti che fondò la storica Associazione, insieme al fratello Luciano e all’aeropittore Gerardo Dottori.

Un tris di pittori e uomini di cultura da esportazione. Anche se Luciano non volle mai firmare col nome intero e scelse lo pseudonimo di Lucanti (Luciano Venanti). Sì, quel Luciano che con Franco inventò l’Agosto corcianese e salvò dalla distruzione la necropoli del Palazzone. Si firmava Lucanti per non sovrapporsi a Franco. 

Ma, al di là della primogenitura, colui che – fino alla recente scomparsa – animò l’Associazione fu proprio il pittore col Borsalino che vi si dedicò, come si dice, anima e corpo. Spendendo energie e tempo, coltivando relazioni. Al solo scopo di tenere alta la fiaccola dell’arte e della cultura nella città d’Euliste.

Non si contano le iniziative messe in campo in questi sei decenni. Conferenze, incontri, ricorrenze (penso alla Festa di Santa Lucia del 13 novembre in cui aiutava i perugini a prendere coscienza di luoghi urbani bellissimi e poco noti).

Franco e il suo Bonazzi avevano prospettive e campi d’interesse vastissimi: arte, scienza, tecnologia, etica, estetica, psicologia, antropologia, astronomia, storia…

L’assillo di Venati era quello – me lo disse più d’una volta – di tentare di capire il senso e la ragione del nostro stare al mondo. Sono diventato vecchio – diceva – e non ho ancora capito il motivo del mio trovarmi su questa terra. Ma raccomandava sempre, specialmente ai giovani: Ricordatevi di guardare il cielo! Che significava scelta etica e valoriale.

Ma non si è mai arreso alla vecchiaia né alla caducità dell’esistere. La provvisorietà lo stimolava, anzi, a scoprire nuovi orizzonti. Come quando mi pregò di vestire in modo letterario i suoi numerosi incontri e le lunghe chiacchierate con Roberto Battiston. Ne venne “Dialogo tra un artista e uno scienziato” (Futura edizioni) apprezzato da Zichichi e da fior di intellettuali. In Italia e nel mondo.

Con Franco era bello lavorare perché incontentabile, come me. Facemmo a quattro mani “Perugia, Italia, Mondo. La storia irriverente di Franco Venanti” in cui volemmo riunire caricature dai tempi de “La Tramontana” fino ad oggi. Col suo occhio critico e la matita puntuta/appuntita. Sempre controcorrente. Ben spendo di doverne pagare lo scotto.

E, infine, il capolavoro “L’alfabeto”, il suo canto del cigno.

Tutto questo ricordiamo di getto, senza sforzo. Ma un giorno, se Dio vorrà, racconteremo aneddoti e cartoline inedite, di peruginità e d’amicizia.

Ben hanno fatto, dunque, Romizi e la sua Amministrazione a deliberare un riconoscimento atteso e meritato.

Peccato che Franco, che pure ci si era preparato, non abbia potuto riceverlo nelle sue mani. Un destino cinico e baro ha voluto privarlo di questa gioia. Ci sarebbe piaciuto potervi assistere. Complici e gioiosi.

Foto - Consegna di un riconoscimento al Bonazzi per i 60 anni di attività

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