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La più completa rassegna del cinema dantesco nel documentario a quattro mani di Melelli-Patucca

Un lavoro che dà conto delle trasposizioni cinematografiche, a partire dagli esordi della decima Musa

La più completa rassegna del cinema dantesco nel documentario a quattro mani di Melelli-Patucca.

Dante – in specie l’Inferno – come testo a forte caratura generativa. Ossia, in grado di stimolare, ispirare, promuovere traduzioni in ogni tipo di linguaggio, compreso quello cinematografico.

Dopo la piacevole conferenza a San Matteo degli Armeni, Melelli torna in tema con un prodotto che dà conto delle trasposizioni cinematografiche, a partire dagli esordi della decima Musa.

Come ti volto Padre Dante in pellicola: relatore lo storico del cinema Fabio Melelli

Particolare attenzione viene rivolta a due film del 1911, entrambi dedicati alla prima cantica: “L’Inferno” della Milano Films e l’opera, dallo stesso titolo, della Helios Film. Il primo di livello più alto, sia in termini d’impegno produttivo che in chiave di esiti artistici. Il secondo fatto a tamburo battente, più alla casalinga, ma per battere sul tempo l’uscita del concorrente, annunciata dalla grancassa mediatica dell’epoca.

Superfluo sottolineare come all’origine dell’impianto visivo delle due pellicole siano le mai troppo lodate illustrazioni della Divina Commedia di Gustave Dorè.

Il documentario costituisce una diegesi per immagini di quanto anticipato da Melelli in occasione della dotta e gradevolissima conferenza già ricordata. 

Oltre alle narrazioni tradizionali, il documentario propone anche le sperimentazioni e le avanguardie artistiche, come il film d’arte “The Dante Quartet” di Stan Brackage. Senza dimenticare due geniali cineasti come Peter Greenaway  e Raoul Ruiz. 

Spazio anche all’immancabile Totò e allo sceneggiato televisivo.

Melelli e Patucca in Almeria per un documentario sui luoghi del Western all’italiana

Il filmato è così esaustivo e interessante che istituzioni del calibro dell’Accademia dei Lincei si sono fatte avanti per acquisirne copia. Il che equivale ad appendere una medaglia al petto di Fabio Melelli e Michele Patucca. Medaglia d’oro, non di latta. Come potrebbe far supporre la recente escursione dei due in Almeria, set del western italo-spagnolo.

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