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Brunello Cucinelli e la ricostruzione di Castelluccio di Norcia: "Sogno una vera e propria rinascita"

Tesei: "Ci siamo posti obiettivi sfidanti, velocizzare la ricostruzione e far tornare le persone alle loro abitazioni". Il re del cachemire: "Siamo tutti chiamati, da custodi pro tempore del Creato, a custodirne al meglio il fascino perché tra cinque secoli possa ancora generare meraviglia in ogni essere umano"

“Quando costruiamo cerchiamo di pensare che costruiamo per l’eternità” con questa citazione, del poeta Ruskin, Brunello Cucinelli presenta l’idea di progetto per la ricostruzione e riqualificazione di Castelluccio di Norcia, dopo il terremoto del 2016. 

Insieme all’imprenditore del cachemire presente il Commissario sisma Guido Castelli e la presidente della Regione Donatella Tesei che, nella sede di Palazzo Donini, ha ribadito l’impegno congiunto della Regione e della Fondazione Brunello e Federica Cucinelli per la rinascita del piccolo borgo Umbro. 

Il progetto vuole rendere Castelluccio un luogo sicuro, sia per il turista arrivato per ammirare le bellezze delle lenticchie in fiore, che per gli abitanti del paese. 
Come ha raccontato la presidente Tesei: “Il progetto, finanziato con 68 milioni di euro, è in una fase avanzata e si è conclusa la manifestazione di interesse con 22 aziende coinvolte. Già dalla primavera del 2024 potremmo iniziare a vedere l’uomo all’opera per la ricostruzione". 

Una messa in sicurezza, nel rispetto della tradizione estetica del luogo, che mira anche alla sostenibilità ambientale e utilizzerà il materiale delle macerie per evitare lo stress dovuto all’arrivo di materiali solitamente provenienti dalle cave. “Ci siamo posti obiettivi sfidanti, velocizzare la ricostruzione e far tornare le persone alle loro abitazioni” sottolinea Donatella Tesei. L'opera studiata dalla Regione in virtù delle più avanzate ed innovative applicazioni scientifico-tecnologiche dell’ingegneria e dell’architettura  hanno permesso, nello specifico, di pensare una ricostruzione sperimentale del Centro Storico su piattaforma isolata sismicamente al suolo “ground isolation”. 

"Le nuove tecnologie ci aiuteranno a ricostruire un paese - racconta la Tesei -  che possa essere sicuro in considerazione di eventuali futuri eventi sismici, grazie alla realizzazione delle piattaforme sismicamente isolate, che faranno da base su cui poggerà l’intero agglomerato urbano del borgo". E ancora: "Castelluccio sta già trasformandosi in un vero e proprio laboratorio e modello, sia per ciò che riguarda le innovative tecniche di ricostruzione, sia per la procedura, che consentirà l’abbattimento di tempi e costi, avendo condiviso il tutto anche con gli stessi proprietari degli immobili. Insomma, una eccellente prova di cooperazione e collaborazione tra pubblico e privato, meravigliosamente completato dall’idea di progetto della Fondazione Cucinelli, che già aveva dato mirabile prova della propria opera a Solomeo”.

Il Commissario Castelli ha spiegato: “In un luogo tra più suggestivi d'Italia, forte di centinaia di biodiversità, abbiamo proposto una soluzione avanzata, sostenibile e capace di contrarre i tempi di realizzazione che sarà ulteriormente arricchita dall’estro e dalle visioni di Brunello Cucinelli. Una bella pagina della ricostruzione”. 

Il progetto della Fondazione Brunello e Federica Cucinelli risente dell’amore che la famiglia ha per questo luogo, per la gente che lo vive e per il suo paesaggio. Cucinelli paragona Castelluccio alle antiche valli della Mongolia, colme di silenzio e spiritualità proprio come la terra di San Benedetto da Norcia. 

“Ogni paese deve avere una piazza e una chiesa” sottolinea Cucinelli, non è un caso se l’imprenditore, che fonda l’idea dell’intero progetto nel rispetto del genius loci, con la sua fondazione finanzierà proprio la ricostruzione di questi spazi simbolici, la piazza e la chiesa.  

“Sogno una vera e propria rinascita, da ogni punto di vista, dell’anima di Castelluccio. Il contesto paesaggistico e ambientale nel quale è incastonata questa perla è tale che siamo tutti chiamati, da custodi pro tempore del Creato, a custodirne al meglio il fascino perché tra cinque secoli possa ancora generare meraviglia in ogni essere umano” conclude Brunello Cucinelli.

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