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Mariella Chiarini, una vita per il teatro: 54 anni sul palcoscenico

Straordinario compleanno dell’attrice Mariella Chiarini... una vita per il teatro. Nel ricordo di tanti amici e compagni d’avventura

Se 54 anni di palcoscenico vi sembran pochi. Straordinario compleanno dell’attrice Mariella Chiarini... una vita per il teatro. Nel ricordo di tanti amici e compagni d’avventura.

L’amatissima attrice perugina (cantante, regista, performer, direttrice artistica del teatro Franco Bicini e fondatrice dell’Associazione culturale Canguasto) ha inviato un messaggio in cui cita “il commosso ricordo di quel momento [la prima volta sul palcoscenico] che ha fortemente segnato la mia vita”.

La missiva virtuale è indirizzata alla platea di questi decenni, che Mariella definisce “mia attuale famiglia” e cui rivolge “un pensiero di affettuosa riconoscenza per aver riempito e riscaldato in modo significativo la mia esistenza”.

Insieme al testo perviene una traccia mp3 di una canzone tratta dalla commedia musicale “My fair Lady”, eseguita con voce strepitosa da Mariella. Quando? Non indaghiamo più di tanto! Lei stessa dice: “30, forse 40 anni fa, accompagnata dal bravissimo, compianto Maestro Emilio Spizzichino”.

Oggi è la festa dei lavoratori e mai occasione fu più propizia per fare gli auguri a chi si è speso generosamente in un’attività di oltre mezzo secolo al servizio del pubblico.

Ricordo il primo mestiere “ufficiale” di Mariella: quello di insegnante. Mi fu collega alla Mazzini di Magione e insegnava, sì, ma (specie con me) parlava soprattutto di teatro, di progetti. Eravamo giovani e decisamente orientati alla cultura declinata sul versante della lettura, del teatro, della musica, del cinema. Quella passione ha animato tutta l’esistenza di Mariella e ancora costituisce lo stimolo per un lavoro impegnativo che la travolge e l’assorbe compiutamente. Con piena soddisfazione.

Un altro merito della Chiarini è quello di legare passato e presente con generosa dazionalità. Ma coi fatti, non a parole! Per il “presente e il passato prossimo”, sono parecchi i giovani (e ormai anche i meno giovani) lattati alla sua scuola, avviati al palcoscenico dopo essere stati, da Mariella, diretti, consigliati, raffinati. L’elenco è lungo e non è qui il caso di farlo.

Il “passato” più lontano è quello dei tanti che l’hanno affiancata in avventure teatrali, televisive, culturali. Primo fra tutti, Franco Bicini, regista, drammaturgo e attore, inventore del cabaret “alla perugina”, autore (fra l’altro) della storica trasmissione Rai “Qua e là per l’Umbria”. Al nome e alla memoria di Franco, Mariella ha voluto intitolare il “suo” teatro di via del Cortone, sempre pieno di spettatori entusiasti. E di Bicini è pure tenace custode della memoria artistica, oltre che gelosa tutrice dei testi, anche di quelli più lievi e d’occasione, scritti per la radio. Qualche volta, oltre al teatro, li ha riproposti: sono di una tale freschezza che sembrano scritti ora.

E, tra i ricordi vividi e veri, mantiene quello di Pasquale Lucertini, compagno di trasmissioni e zingarate. Una delle ultime: l’avventura con l’asino che li affiancava in un noto sketch pubblicitario per i mangimi. Pasquale mi faceva tenere la pancia dalle risate quando, alla “pregiutteria” dell’amico Giorgio, ne raccontava la straordinaria intelligenza e l’affezione per loro due, dimostrata da una bestia comunemente considerata stupida. “C’èn tanti òmi peggio de sta bestia: ne conosco parecchi”, diceva ridendo Pasquale. E Chiarini conferma.

Mariella, fra l’altro, ha centinaia di aneddoti da raccontare: credo che dovrebbe accingersi a lasciarne memoria in un libro.

Una parola, infine, sul file che accompagna il messaggio. Mariella fa il nome del musicista Emilio Spizzichino, amico e artista la cui perdita ha lasciato grande rimpianto. Anche come solido e storico collaboratore suo e di Franco. Per non parlare dell’Inno a Perugia “Noaltre perugini”, musicato su mio testo e finora inedito, perché “pecunia deficit”.

Ecco cosa significa “una vita per il teatro”. Ecco perché l’Inviato Cittadino fa gli auguri di cuore all’amica Mariella, strenua e indefessa lavoratrice del teatro e della cultura. Augurandole, e augurando a noi stessi, tanti anni ancora di proficuo lavoro. Suo, s’intende. Noi andremo, come sempre, a dirle brava. Convintamente.

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