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Lunedì, 29 Aprile 2024
PROVINCIA Panicale

Panicale fa dialogare 22 Paesi con il festival dell'inclusività

Chiusa con successo a Tavernelle la prima edizione della manifestazione

Un Festival per 22 Paesi, tanti quanti sono quelli rappresentati nel territorio di Tavernelle. Ha chiuso con grande soddisfazione da parte degli organizzatori “Essere Insieme Festival”, manifestazione alla sua prima edizione, incentrata sull’inclusione e diversità.

Per il primo cittadino di Panicale, Giulio Cherubini, il festival “rappresenta la fertilità di idee e coinvolgimento delle persone del territorio, è un’assunzione di responsabilità, è una strategia territoriale che rende partecipi anche coloro che spesso fanno fatica a essere parte della nostra comunità”.

Il primo appuntamento intitolato “Fatica scolastica e difficoltà di apprendimento” ha visto genitori, docenti, autorità, professionisti in ambito medico ed educativo dialogare su questioni che “non riguardano solo il benessere del singolo, in questo caso specifico dei discenti, ma delle famiglie e della società in generale”, ha affermato Albana Muco, giornalista pubblicista e docente, e moderatrice dell’incontro. La prima ospite a intervenire è stata Beatrice Gallai, ricercatrice dell’Università degli Studi di Perugia ed esperta in Neuropsichiatria infantile, che ha parlato della figura del neuropsichiatra infantile e di ciò di cui si occupa. Gallai si è soffermata sull’importanza della diagnosi e sul percorso che porta ad essa, per poter sfatare pregiudizi in merito. Sul post-diagnosi e sulle strategie efficaci per facilitare lo studio e sviluppare un metodo personalizzato ha parlato Erika Bastianelli, pedagogista e tutor dell’apprendimento, esperta dei processi educativi e fermativi e legati alla sfera degli apprendimenti. Lo scambio di punti di vista tra i presenti è poi proseguito in un’atmosfera dialogica evidenziando quanto sia significativo incontrarsi, cercare strategie comuni e sentirsi soggetti corresponsabili, superare la paura del diverso e del sentirsi diverso, quanto sia importante essere insieme.

Nel pomeriggio invece dalle 15:30 ai giardini pubblici “Berardo Berardi” si è tenuta una tavola rotonda sul valore dell’arte e dell’arte migrante, sia per la società che per l’individuo. I primi a intervenire sono stati Rando Devole, sociologo, e Claudio Paravati, direttore di “Confronti”, curatori del libro “Donne d’Albania in Italia: Riflessioni, testimonianze, emozioni” (Com Nuovi Tempi 2022). Devole e Paravati hanno raccontato come è nata l’idea del volume che raccoglie i contributi di 60 donne, prestando particolare attenzione alla sua sezione più artistica. Anna Buso, Assessora ai servizi sociali e alla salute, ha parlato del valore dell’arte per la comunità presentando l’opera artistica di Alessandra Gentili che arricchisce lo spazio pubblico dei giardini “Berardo Berardi”. Camilla Urso, arteterapeuta e facilitatrice di processi creativi di comunità, ha presentato la “Coperta interculturale” realizzata dalle donne del laboratorio tessile di comunità del progetto I.T.I. Trasimeno. A seguire la testimonianza di Renilda Zajmi, fotografa e una delle protagoniste del libro in questione, sugli effetti positivi che l’arte della fotografia ha avuto nella sua vita. Alcuni scatti di Zajmi sono stati esposti durante tutta la giornata del festival. Infine, Albana Muco, moderatrice dell’incontro, ha avvicinato il pubblico al contenuto del libro leggendo un estratto dal racconto di Mersila Sokoli intitolato “Teatro: Amore, rifugio, sogno”. A seguire il dibattito tra i presenti e il pubblico, e l’intervento di Borbala Samu, prof.ssa associata all’Università per Stranieri di Perugia, sull’importanza del plurilinguismo e dell’insegnamento della lingua madre.

Una copia del libro “Donne d’Albania in Italia” autografata dai sopracitati e da Sabrina Caciotto, dell’ufficio cultura del Comune di Panicale, è stata regalata alla biblioteca intercomunale “Ulisse”.  

L’evento finale del festival è stato il Tour Gastronomico in piazza Mazzini. Tra sabato e domenica nella cucina della Pro Loco sono stati preparati i piatti tipici di 22 paesi, tutte nazionalità presenti nel territorio di Tavernelle e ognuna col proprio stand in piazza: Albania, Brasile, Bangladesh, Croazia, Ecuador, Francia, Gambia, Germania, Italia, Macedonia del Nord, Marocco, Moldavia, Olanda, Perù, Polonia, Regno Unito, Romania, Senegal, Spagna, Stati Uniti d’America, Tunisia e Ucraina.

Colori e sapori, di nazionalità e paesi presenti uno accanto all’altro formando una tavola gigantesca, hanno quindi permesso di vivere alla cittadinanza un viaggio straordinario tra convivialità e condivisione. Il primo stand a esaurire il cibo preparato è stato quello del Gambia – rappresentato dai ragazzi del SAI minori stranieri non accompagnati di Panicale – con il Benachin a base di pesce. Malu Simoes Da Cunha, chef del Brasile, ha detto che “la piazza di Tavernelle, per alcune ore, è stata il centro dell’armonia tra diverse culture”.

La serata di domenica 18 giugno è stata rallegrata anche dallo spettacolo Musicale “Allpalatina” - folklore andino e dal DJ set finale di iLL JANGA

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