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Lunedì, 29 Aprile 2024
Politica

Umbria Pride, le famiglie arcobaleno apriranno il corteo: "Risposta all'attacco feroce del Governo"

Gli attivisti di Famiglie Arcobaleno apriranno il corteo dell'Umbria Pride del 24 giugno a Perugia

Gli attivisti di Famiglie Arcobaleno apriranno il corteo dell'Umbria Pride del 24 giugno a Perugia. Per il coordinamento del pride "è "una risposta a questo feroce attacco del Governo". E ancora: "Sarà ancora più importante essere presenti e scendere in piazza contro questa destra populista il cui unico obiettivo sembra essere quello di negare i diritti di una parte della società".

"Invece che dare risposte concrete agli inviti delle corti di giustizia italiane e dell’Europa, che chiedono da tempo di colmare il vuoto legislativo sulla tutela dei figli e delle figlie delle famiglie omogenitoriali – sottolinea Stefano Bucaioni, presidente di Omphalos Lgbtqia+ – il governo Meloni ha deciso di avviare una vera e propria crociata con l’obiettivo invece di criminalizzarle. Se le circolari che hanno imposto lo stop alle trascrizioni di figlie e figli sono atti estremamente crudeli, la proposta di legge per l’introduzione del reato universale per chi ricorre alla Gpa riesce addirittura a superare la crudeltà e sconfinare nella persecuzione, oltre che essere fuori da ogni logica giuridica. Vale la pena ricordare che la gestazione per altri è uno strumento perfettamente legale e regolamentato in diversi paesi, come ad esempio Stati Uniti, Canada, Danimarca, Belgio, Regno Unito, Paesi Bassi, Grecia, dove il punto cardine è il rispetto e l’autodeterminazione della donna in ogni passaggio".

 "Sapevamo che questo governo sarebbe stato contro le nostre famiglie e le nostre figlie e figli – commenta Giuseppe Barbieri, referente umbro di Famiglie Arcobaleno – ma non pensavamo sarebbero arrivati alla persecuzione. Con leggi incostituzionali e inapplicabili cercano di appendere un marchio di infamia sulle spalle di bambine e bambini, come era per i figli legittimi e non. Il male che cercano di fare alle nostre famiglie è la palese dimostrazione che l'interesse del minore non è neanche lontanamente nelle loro menti. Hanno costruito una narrazione falsa e infamante per cercare di irretire chi non conosce la gestazione per altri e per nascondere con questo specchietto per le allodole l'incapacità di colmare il vuoto legislativo su cui la Corte Costituzionale ha già richiamato il parlamento: i nostri figli e le nostre figlie meritano di vedersi riconosciuti entrambi i loro genitori indipendentemente da come sono venuti al mondo."

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