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Lunedì, 29 Aprile 2024
Politica

Umbria unita contro il femminicidio: cosa dovrà fare la Regione

Mozione unitaria approvata all'unanimità in consiglio regionale: tutti i punti

Il consiglio regionale dell'Umbria ha approvato con voto unanime dei presenti (18) una mozione unitaria contro il femminicidio. Il documento di indirizzo per la Giunta regionale è stato sottoscritto dai consiglieri, Meloni, Bettarelli, Bori, Paparelli, Squarta, Pastorelli, Fioroni, De Luca, Puletti, Castellari, Rondini, Carissimi, Morroni, Agabiti, Fora, Bianconi e Porzi.


La mozione condivisa, specifica una nota di Palazzo Cesaroni, "rappresenta, in parte, una sintesi delle due inizialmente presentate da parte del gruppo Pd (prima firmataria la capogruppo Meloni): Misure di intervento volte a contrastare i fenomeni di femminicidio e ad intensificare le azioni di prevenzione e di coordinamento rispetto alla violenza di genere, l’altra bipartisan firmata da Bettarelli (Pd), Castellari, mancini e Puletti (Lega) dal titolo: Reinserimento lavorativo delle donne vittime di violenza".


Il dispositivo approvato, illustrato in aula dal presidente del consiglio regionale, Marco Squarta che ha ringraziato gli estensori del documento e tutti i consiglieri per la condivisione del testo, "impegna la Giunta regionale a: sostenere, garantire e assicurare continuità e affidabilità del servizio nei centri anti violenza, delle case rifugio e degli sportelli dedicati alle vittime di violenza, attraverso lo stanziamento di fondi pluriennali del Governo e al contempo per promuovere campagne informative anche plurilingue riguardo al numero antiviolenza 1522 e le reti antiviolenza presenti nel territorio nazionale; a promuovere e sensibilizzare la formazione del personale prevedendo forme di incentivazione in modo che Forze dell’ordine ed operatori socio sanitari possano riconoscere correttamente e velocemente i segnali della violenza domestica assistita e più in generale di genere; a promuovere interventi volti a sostenere l’autonomia economica e psicologica delle vittime di violenza ai fini dell’inserimento lavorativo anche attraverso forme di sostegno ad iniziative imprenditoriali e contributi per la formazione professionale, anche attraverso la diffusione del protocollo in vigore nella zona sociale 1 e a siglarne uno a anche a livello regionale"; "a favorire e concretizzare tutte le misure, i servizi ed il sostegno possibile alle famiglie, fulcro e centro della crescita e della vita dei ragazzi e delle ragazze affinché la casa sia sempre il luogo del confronto, della condivisione, della risoluzione dei problemi senza paura e senza timori. A partire dalla famiglia devono infatti consolidarsi valori sani e solidi con cui crescere nel pieno rispetto del valore di ciascuno; a promuovere in ambito lavorativo, scolastico e formativo e nei luoghi di istruzione non formale, nei centri di aggregazione sportiva, culturale e di svago, campagne informative e azioni di sensibilizzazione sul tema dell’affettività e della cultura del rispetto della donna"; "a promuovere nel settore delle comunicazioni e dei media campagne informative e di sensibilizzazione sul tema rivolte in particolar modo ai giovani, insegnanti e operatori del settore per poter favorire modelli positivi nelle relazioni tra uomini e donne"; "a farsi portavoce con il Governo centrale affinché le misure della legge sul femminicidio possano avere tempi rapidi"; "a snellire i tempi della presa in carico della donna attraverso una semplificazione e agevolazione procedurale per attuare l’allontanamento immediato e tempestivo tra vittima e aggressore che spesso invece avviene con ritardo"; "a promuovere una campagna di sensibilizzazione rivolta agli uomini attraverso il coinvolgimento del mondo del lavoro chiedendo all’imprenditore e alle organizzazioni sindacali di favorire iniziative nelle quali i protagonisti siano gli uomini"; "a valutare nei casi di femminicidio avvenuti sul territorio regionale la costituzione di parte civile al fianco delle vittime nei processi poiché nei casi di particolare impatto per la propria comunità e il sentire comune la Regione dovrebbe esercitare un ruolo forte di sostegno, vicinanza e garanzia di diritti costituzionali". 

"Oggi è per ricordarle tutte"

"Certi fatti segnano un prima e un dopo, tutti dobbiamo fare la nostra parte - scrive Marco Squarta su Facebook - . Da uomo, prima ancora che da presidente, considero la mozione votata oggi all'unanimità, in consiglio regionale, un atto necessario e doveroso. Il recente femminicidio, l’ultimo di una lunga serie, ha mosso le coscienze di tutti noi ed è arrivato il momento, per chi ancora non lo avesse fatto, di attribuirsi precise responsabilità. Una mozione voluta, scritta e riscritta da tutti, corretta e ricorretta, al fine di non dimenticare nulla, di non sottacere niente, di calibrare le giuste parole e renderle un testamento. Dobbiamo interrompere questa ignobile catena di violenza perpetrata nei confronti delle donne. Ogni tipo di violenza, senza tralasciarne alcuna, da quella fisica a quella psicologica, da quella sessuale a quella economica. Ogni forma nutre in sé un messaggio che una società civile non può più tollerare. Le pari dignità, meglio ancora che le pari opportunità, definiscono lo spazio culturale entro il quale muoverci. Affinché ogni precauzione sia presa, ogni pena sia inflitta, ogni azione sia intrapresa a difesa di ogni donna, in ogni angolo della terra. E perché alle parole seguano i fatti. Nel dettaglio, la mozione invita la Giunta regionale ad assumere tutte una serie di impegni a sostegno delle donne, per le donne, nel nome delle donne. Donne che sono nostre madri, figlie, sorelle, nonne, amiche. Donne violate nel corpo e nell'anima. Donne che non ci sono più. Oggi è per ricordarle tutte".

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