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Martedì, 30 Aprile 2024
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L'Umbria ha un nuovo piano regionale dei rifiuti: riduzione delle discariche, super-differenziata e il termovalorizzatore modello Ue

"Vogliamo metterci in linea con questa parte dell’Europa" ha ribadito il vice-presidente Morroni "Accelerare sul recupero di materia: l’obiettivo della differenziata è dal 68 al 75 per cento

L'Umbria, dopo anni di immobilismo e di veti e contro veti, ha un piano regionale dei Rifiuti che vuole coniugare raccolta differenziata e chiusura del ciclo con il primo termovalorizzatore della provincia di Perugia: praticamente le discariche andranno sempre di più verso una posizione marginale dove una piccolissima parte non differenziabile finirà in questi contenitori che preoccupano molto di più - sulle conseguenze a lungo termine sull'ambiente - che i nuovi termovalorizzatori utilizzati nelle grandi capitale europee. E il Piano dei Rifiuti della Giunta Tesei, fortemente voluto dall'assessore all'ambiente Roberto Morroni, non solo è passato con il voto della maggioranza di centrodestra più civici in maniera compatta ma anche conquistato il voto - confermando l'avvicinamento sempre di più nella coalizione - del leader dei Civici X Andrea Fora e l'astensione (altra segnale positivo per la Tesei e il centrodestra) della consigliere Donatella Porzi nel gruppo Misto ma vicina ad Azione. 

Il Piano individua 6 obiettivi generali: ridurre la produzione dei rifiuti; Minimizzare lo smaltimento in discarica con il conferimento massimo del 7 per cento del totale rifiuti urbani entro il 2030, con cinque anni di anticipo rispetto a quanto previsto dalla normativa europea e nazionale; Incrementare quali-quantitativamente la raccolta differenziata al fine del raggiungimento degli obiettivi di riciclaggio e recupero dei rifiuti (indice di Riciclo al 65 per cento entro il 2030) con cinque anni di anticipo rispetto a quanto previsto dalla normativa europea e nazionale; Uniformare le modalità dei sistemi di raccolta; Aumentare la conoscenza e promuovere l'adozione di comportamenti consapevoli e responsabili in tema di rifiuti ed economia circolare; Razionalizzare e ottimizzare il sistema impiantistico nel rispetto del principio di prossimità ed al fine del contenimento dei costi. 

Sarà l’Auri a decidere la localizzazione puntuale dell’impianto di termovalorizzazione, la cui messa in esercizio viene prevista per il mese di gennaio 2028, segnando così l’interruzione del conferimento in discarica dei rifiuti derivanti dal ciclo di gestione dei rifiuti urbani che potranno essere recuperati dal punto di vista energetico. Rispetto alla localizzazione del termovalorizzatore la Regione ha provveduto a definire le mappe delle aree non idonee del territorio regionale. Valerio Mancini (Presidente Seconda commissione – relatore di maggioranza) nella sua relazione ha spiegato che l’affidamento del servizio di "termovalorizzazione dovrà avvenire con le modalità del project financing. 

L’impianto di termovalorizzazione, nel rispetto dei principi di autosufficienza e prossimità, avrà una capacità effettiva limitata a 160mila tonnellate all’anno di rifiuti trattati, sia urbani che speciali, di produzione regionale. Una quantità – ha evidenziato – appropriata, in linea con le esigenze dell’Umbria”. Al momento sono state definite da parte della Regione soltanto le mappe delle aree non idonee del territorio regionale. Ma nella valutazione del luogo da selezionare peserà a tutela di alcuni comuni la presenza di zone agricole di pregio.  “Compete alla Regione la pianificazione e la programmazione degli impianti pubblici, mentre sarà l’Auri a stabilire dove sarà realizzato l’impianto di recupero energetico.

"Vogliamo metterci in linea con questa parte dell’Europa" ha ribadito il vice-presidente Morroni "Accelerare sul recupero di materia: l’obiettivo della differenziata è dal 68 al 75 per cento. Ma la differenziata non la facciamo diventare un oggetto di culto perché oltre certi limiti non ha ragione d'essere, perché perde tutta la sua efficienza economica e diventa motivo di contrasto rispetto ad altre esigenze degne di essere rappresentate. Obiettivi: raccolta differenziata al 75 per cento entro il 2035, recupero di materia oltre questo livello non ci sembra conveniente; smaltire in discarica sotto il 10 per cento dei rifiuti allineandoci a quanto dice l’Europa e il quadro normativo nazionale, auspicando di fare tutto ciò anche in anticipo rispetto alle scadenze dettate dall’Europa, entro il 2030. Anche per quanto riguarda l’indice di riciclo, dal 57 per cento arrivare al 65 per cento entro il 2030".

 L’Umbria ha istituito 6 discariche e attualmente sono in funzione 3, altre 2 in fase di esaurimento. A regime il Piano prevede 2 discariche: Belladanza e Le Crete.  Il Piano è perfettamente allineato agli indirizzi dell’Europa e recepiti dall’Italia e inoltre soddisfa un bisogno irrinunciabile: l’autosufficienza nella gestione della tematica con efficienza e stabilità in un’ottica di lungo periodo".  

La Regione che nel corso degli anni ha intrapreso un percorso virtuoso della raccolta differenziata: oggi il dato medio è il 68 per cento. Gli indici di riciclo sono del 57 per cento, dato fortemente dolente alla luce degli atti di programmazione, europei e nazionali: anche oggi portiamo in discarica oltre il 30 per cento dei rifiuti. Il Piano dei rifiuti è un passo fondamentale per chiudere la partita dei rifiuti dato che l’Umbria assomiglia ai paesi dell’Est Europa dove troviamo conferimenti e smaltimenti abbondantemente oltre il 30 per cento, accanto a questo dato troviamo dati di differenziata bassissimi ed assente la termovalorizzazione, cioè l’uso del rifiuto per generare energia elettrica e calore. 

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