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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Matrimoni immigrati regolari, la Cgil: "Grande soddisfazione"

La Cgil, attraverso un nota ufficiale della segreteria regionale dell'Umbria esprime la propria soddisfazione per la regolarizzazione dei matrimoni degli immigrati

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PerugiaToday

La Consulta dichiara incostituzionale un altro pezzo della normativa in materia di immigrazione: anche gli immigrati irregolari possono sposarsi. Il sindacato della Cgil esprime tutta la propria soddisfazione.

Importante e significativa è la sentenza della Corte Costituzionale n. 245 del 25 luglio 2011 che, giudicando su un rinvio promosso dal Tribunale di Catania, ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 116, 1° comma, del codice civile,  come modificato dal Pacchetto del luglio 2009, laddove prevede il possesso del permesso di soggiorno da parte del cittadino straniero ai fini della contrazione del matrimonio.

Il Pacchetto Sicurezza aveva introdotto una norma con cui impediva ai cittadini stranieri, privi del permesso di soggiorno, di contrarre matrimonio anche con un cittadino italiano. La Corte Costituzionale ha ribadito che il diritto a contrarre matrimonio costituisce un diritto umano fondamentale discendente dagli art. 2 e 29 della Costituzione ed espressamente richiamato nell’art.16 della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo del 1948 e nell’art. 12 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali.

Pertanto, tale diritto spetta “ai singoli non in quanto partecipi di una determinata comunità politica, ma in quanto esseri umani”. La Suprema Corte ha espressamente stabilito la libertà di contrarre matrimonio. Ancora una volta, un pezzo della legge n. 94 del luglio 2009, meglio conosciuta come Pacchetto Sicurezza, cade sotto la scure della Corte Costituzionale, poiché in aperta violazione con la Costituzione italiana e con la Convenzione Europea sui diritti dell’uomo. La Cgil dell’Umbria esprime soddisfazione per la sentenza della Corte Costituzionale, che sopprime una illiberale discriminazione a danno della libertà individuale e dei valori fondamentali di civiltà.


 

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