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Martedì, 30 Aprile 2024
Politica

CONTRARI | Thomas De Luca (M5S): "Il Piano rifiuti incentrato solo sull'inceneritore. La battaglia ora si sposta sui territori"

Pubblichiamo l'intervento del capogruppo del Movimento  Stelle fortemente contrario al nuovo Piano regionale dei rifiuti passato oggi in consiglio regionale con tanto di minoranza in parte spaccata (Fora e Porzi si sono differenziate dal centrosinistra). Ecco i motivi del no al Piano secondo De Luca. 

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di Thomas De Luca - consigliere regionale Movimento 5 Stelle Umbria

L'assemblea legislativa approva il piano per la costruzione del nuovo inceneritore tra le risatine generali dei consiglieri e della giunta di centrodestra. Un piano fatto non in funzione della gestione dei rifiuti, ma finalizzato alla costruzione di un impianto di incenerimento che porterà ulteriori costi sulle spalle dei cittadini e al peggioramento dell'emergenza ambientale, sanitaria e climatica della nostra regione. Altro che riduzione delle tariffe per famiglie e imprese.

Per alimentare il nuovo inceneritore - per cui la responsabilità sulla localizzazione è stata lasciata sulle spalle dei sindaci dei territori - sarà, al contrario, necessario aumentare la produzione dei rifiuti e ampliare le discariche. Per questo motivo, tra l'indifferenza generale della maggioranza, sono stati respinti gli emendamenti proposti dal Movimento 5 Stelle che intendevano investire su recupero, riciclo e raccolta differenziata e che chiedevano maggiore trasparenza di costi. Non ci sorprende affatto il respingimento di tutti gli emendamenti proposti volti alla riduzione dei rifiuti e allo scarto da raccolta differenziata. Approvarli avrebbe significato mettere a rischio la sostenibilità economica dell'inceneritore, mentre è chiaro che l'obiettivo della giunta Tesei è proprio quello e non gestire al meglio l'intero ciclo nell'ottica della circolarità e del bene comune. Una costante contraddizione, frutto della decisione di andare dritti su questa strada.

Denunciamo anche la totale mancanza di confronto sull'impatto di discariche e inceneritori per il solo motivo che questo avrebbe creato allarme tra la popolazione. La battaglia che non era sostenibile dentro l'assemblea, dove la maggioranza disponeva di tutti i voti necessari, ora si sposta sui territori dove la Regione dovrà cercare di realizzare il nuovo inceneritore e spiegare queste scelte ai cittadini, ai lavoratori, a coloro che saranno esposti. Una palese dimostrazione del greenwashing politico è il respingimento di emendamenti che chiedevano l'attuazione della legge regionale per il contrasto allo spreco nel consumo dei prodotti alimentari e farmaceutici, sgravi fiscali per i gestori dei rifiuti che incentivano la riduzione degli scarti, il piano di bonifica delle aree inquinate, il piano di sorveglianza epidemiologica. Hanno ignorato quei cittadini che non sanno di vivere accanto alle discariche e coltivare terreni incontaminati, così come hanno ignorato l'impatto dell'Acciaieria di Terni che propone di svuotare parte della discarica di Vocabolo Valle con impatto immediato sul sistema delle discariche umbre.

Potevano scegliere di aumentare e migliorare la raccolta differenziata riducendo lo scarto perchè in Umbria abbiamo l'impiantistica per farlo e invece no. Ci saremmo aspettati almeno una presa di responsabilità e non uno scaricabarile sui sindaci. Se parlano di impatto zero del nuovo inceneritore, il minimo è indicare il luogo idoneo dove realizzarlo. Ma se ne lavano le mani. Ecco perché il Piano di gestione dei rifiuti votato oggi è in realtà il piano per il nuovo inceneritore.
 

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