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Aprire un asilo nido privato a Perugia, ecco come fare

La disponibilità di posti nelle strutture pubbliche non riesce a coprire le richieste, ecco perché sono fondamentali i nidi privati. Come si fa ad aprirne uno?

A Perugia e dintorni i posti disponibili negli asili nido pubblici sono limitati e molti genitori non riescono a rientrare nelle graduatorie per poter usufruire di questo prezioso servizio, fondamentale per chi lavora e ha bambini da 0 a 3 anni in casa. Per questo motivo sono nati molti asili nido privati, che hanno più possibilità (e in certi casi flessibilità di orario) rispetto all’offerta comunale.

Ecco che allora l’idea di aprire un asilo nido privato può rivelarsi una buona cosa, se non la realizzazione di un vero e proprio sogno nel cassetto per chi ha una vera vocazione per il mondo dei piccolissimi.

Ecco allora che cosa bisogna fare per aprire un asilo nido privato a Perugia.

L'iter per aprire un nido privato a Perugia

Bisogna tenere conto che aprire un asilo nido significa mettere in campo un vero e proprio progetto educativo.

Infatti l’asilo nido non è un mero “baby parking” o una ludoteca: si tratta del primissimo passo nel lungo percorso scolastico che permetterà a vostro figlio una corretta maturazione ed evoluzione.

Infatti anche la Regione Umbria nel 2005 ha emanato una specifica disciplina regionale, dove sono riportati i requisiti imprescindibili e gli standard strutturali ai quali deve attenersi un asilo nido privato. In questa pagina sono disponibili le normative, ma è sempre bene rivolgersi all’ufficio comunale preposto.

Requisiti professionali per aprire un asilo nido

Poiché si tratta di una figura professionale molto importante e delicata, un educatore di asilo nido deve avere uno specifico titolo di studio. Le singole regioni disciplinano in modo diverso questo aspetto, ma in linea di principio questi sono i titoli adatti:

  • la maturità conseguita al liceo socio-psico-pedagogico
  • il diploma di “tecnico dei servizi sociali”
  • la laurea in pedagogia
  • un master specifico per le tecniche di formazione dei bambini

Il titolare del nido può anche non essere in possesso di questi titoli, ma in questo caso dovrà assumere del personale qualificato.

Dal punto di vista burocratico, la parte fondamentale è l’accreditamento presso il Comune. Il Comune, dopo aver verificato che gli standard strutturali e qualitativi necessari siano rispettati, dietro richiesta degli interessati concede il riconoscimento e l’inserimento della struttura in un elenco di servizi dedicati alla prima infanzia.

L’accreditamento permette all’asilo privato di stipulare anche specifiche convenzioni con il Comune per accogliere eventualmente i bambini posti nelle liste d’attesa per i nidi pubblici. Per ogni bimbo accettato, il Comune verserà ai titolari della struttura un contributo, che si aggiungerà alla retta comunque corrisposta dalla famiglia del minore.

Costi per aprire un asilo nido

Non è facile per un privato poter dar vita ad una struttura equiparabile a quella di un asilo nido pubblico, specialmente all’inizio dell’attività. I costi sono infatti molto elevati, infatti in questa  fase si possono spendere anche 20.000 – 30.000 €, specialmente per soddisfare gli stringenti standard di sicurezza e igiene.

Per questo motivo è preferibile iniziare allestendo una struttura piccola che accolga un numero limitato di bambini. In seguito, acquisita la giusta esperienza e verificata la convenienza economica dell’impresa, si può valutare un ingrandimento.

Qui è disponibile l'elenco delle strutture private autorizzate dal Comune di Perugia.

Asilo nido in casa

Se l’idea di aprire un asilo nido vi appassiona, ma non pensate di poter mettere insieme un budget consono all’impresa, potete sempre pensare all’esperienza del nido domiciliare. Di che cosa si tratta?

L’asilo nido domestico (o familiare) può accogliere, generalmente un massimo di 5-6 bambini di età compresa tra i 3 mesi e i 3 anni. Si tratta di una realtà piccola, dove l’obiettivo è la qualità del servizio. Per quanto riguarda l’orario, dipende dalle norme regionali, ma la parolo d’ordine è “flessibilità”: in regioni come il Piemonte e la Toscana la permanenza massima nella struttura familiare è di 4 ore, mentre nelle altre regioni si può arrivare ad un massimo di 10 ore al giorno. La caratteristica dei nidi in casa è quella che si cerca di studiare con i genitori la migliore soluzione per le esigenze di tutti, in primis del bambino. 

Chi gestisce un asilo nido in casa propria non deve limitarsi ad accogliere per un certo numero di ore i bambini, ma anche in questo caso ci vuole un progetto educativo, con un apposito piano didattico-educativo che preveda attività di vario genere.

Nel nido in famiglia i piccoli ospiti devono divertirsi ed imparare, sentendosi al sicuro con la presenza di una “vicemamma” che si prende costantemente cura di loro. Se la vostra offerta sarà di qualità, stimolante e completa di attività ludico-didattiche finalizzate all’apprendimento e alla socializzazione, il vostro nido familiare andrà fortissimo.

Le caratteristiche da avere per aprire un nido familiare

Per avviare un asilo nido in casa è necessario frequentare un corso di formazione che prevede 230 ore di lezione frontale e 50 ore di tirocinio. L’obiettivo è quello di trasmettere alle future “tagesmutter” (nome che viene dalla Scandinavia, dove è nata l’idea dei nidi domestici) nozioni di psico-pedagogia, pediatria, alimentazione, igiene e sicurezza domestica. Non manche neanche la parte sulla legislazione e il pronto soccorso. Infine è previsto un esame che conclude il percorso e “abilita” alla professione. Va detto che anche in questo caso le normative variano da regione a regione e che i requisiti richiesti in un luogo potrebbero essere diversi da quelli richiesti in un altro. 

La Regione Umbria a proposito dei nidi familiari ha avviato una sperimentazione nel 2012: in questa pagina sono disponibili tutte le info in proposito.

Oltre ai titoli di studio, per avviare un nido in casa servono: 

  • un documento che attesti la salubrità dei locali dove intendete aprire l’asilo nido
  • la Scia (Segnalazione certificata di inizio attività) rilasciata dal Comune

Costi di gestione dell’asilo nido in casa

E’ difficilissimo avere una stima precisa dei costi di avvio e gestione di questa attività: se si dispone già degli spazi adeguati, naturalmente l’investimento sarà contenuto, diversamente chi deve affrontare adeguamenti e ristrutturazioni per mettere a norma gli ambienti spenderà di più in base al tipo di lavoro. Poiché si tratta comunque di un’attività da avviare dentro casa, le cifre in campo non dovrebbero essere esorbitanti, ma è bene avere in mente che i costi ci saranno.

In certi casi, si potrebbe beneficiare dei finanziamenti concessi da alcune amministrazioni regionali (che attingono ai fondi per l’infanzia e l’adolescenza erogati dalla Comunità europea) per questo tipo di iniziative. Informarsi all’ufficio preposto della Regione Umbria anche in questo caso è fondamentale.  

Quanto ai guadagni: possono oscillare, ma quanto più qualificato e flessibile sarà il servizio che offrirete ai clienti, tanto più potrete chiedere. Generalmente, un nido domestico può far incassare da un minimo di 200-300 euro mensili (a bambino) ad un massimo di 600-700 euro. A conti fatti, si tratta di un’attività potenzialmente molto redditizia, dove però - non dimentichiamolo - la passione e la pazienza sono requisiti fondamentali.

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