rotate-mobile
Corsi di Formazione

"Stile ricercato", con un evento aperto al pubblico si conclude il corso per parrucchiere all'interno del carcere femminile di Perugia

Un laboratorio per insegnare alle detenute a prendersi cura di sé e acquisire una professionalità da spendere una volta uscite dal carcere. Ospite d’onore l’attrice Lidia Vitale

Un progetto formativo che aiuta le donne in carcere non solo a lavorare ma anche a ritrovare la femminilità perduta. Questo, in estrema sintesi, è stato il corso per “Acconciatore" promosso, all’interno della sezione femminile del Nuovo Complesso Penitenziario di Perugia, dalla cooperativa sociale Frontiera Lavoro nell’ambito del progetto “Opportunità Lavorative Professionalizzanti” finanziato dal Ministero della Giustizia.

Dodici le detenute che hanno partecipato alle 200 ore di formazione e che lunedì 14 novembre alle ore 17.30 daranno un saggio delle competenze acquisite con una sfilata di moda “Stile Ricercato” aperta alla cittadinanza. Tredici modelle, tra cui l’attrice di fama internazionale Lidia Vitale, sfileranno esibendo le acconciature pensate e realizzate dalle allieve del corso affiancate dalle loro docenti.

“Tra le detenute c’è una forte tendenza a lasciarsi andare, a non curare il proprio aspetto, la femminilità - spiega la docente Simona Sensi -. Gesti come guardarsi allo specchio al mattino, truccarsi e pettinarsi noi li diamo per scontati, dentro il carcere c’è bisogno di recuperarli. Questo corso è stato importante perché ha insegnato alle donne a prendersi cura di sé”.

Oltre all’aspetto legato alla bellezza e all’estetica, il corso punta però anche a far acquisire alle partecipanti una professionalità da spendere una volta uscite. “Il senso di questo progetto non è quello di far passare alle detenute il tempo, non è ricreativo ma è più profondo - afferma Luca Verdolini, responsabile Area Giustizia di Frontiera Lavoro -. Vogliamo far risaltare le parti positive delle persone, che vengono annullate dall’esperienza detentiva”.

Una situazione che riguarda soprattutto le donne, che rappresentano una percentuale esigua sul totale della popolazione carceraria e che sono detenute in strutture pensate per gli uomini. Uno degli obiettivi dell’intervento progettuale è fare inclusione in un luogo nato per escludere e si cerca di attuarlo portando all’interno del carcere pezzi della società esterna.

Il corso ha rappresentato una grande opportunità per far acquisire competenze alle detenute e far loro riacquistare senso di sé e del proprio corpo. La piccola Diana che non credeva di farcela, la scettica Awa che non sapeva di avere talento, Adriana la brasiliana piena di passione, Paola pignola, ordinata, altruista, Maria Grazia che ha superato tutti gli ostacoli, Irene che lotta con dolcezza, Scilla che ha deciso di volersi bene, Rachela che “lo faccio per mia figlia”.

“Le giornate in carcere sono tanto lunghe - racconta Paola, una delle allieve -. Cerco di ingannare il tempo leggendo, lavorando con l’uncinetto e questo corso ha rappresentato una grande opportunità per riscattarmi, apprendere un mestiere e far sì che lo stare in carcere si traduca poi in una rieducazione per quando sarò dimessa da qui”. 

“Il valore di un corso per parrucchiera - parla l’allieva Rachela - è inimmaginabile. Per me è molto importante frequentare le lezioni, mi aiutano a far trascorrere il tempo in maniera proficua e mi auguro che possa servirmi per avviare un’attività tutta mia. Ho due figli ed ho promesso loro che riuscirò a fare qualcosa di positivo nella mia vita soprattutto per loro”.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Stile ricercato", con un evento aperto al pubblico si conclude il corso per parrucchiere all'interno del carcere femminile di Perugia

PerugiaToday è in caricamento