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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Sharper, a Perugia torna la notte europea dei ricercatori: 70 eventi con tutti i dipartimenti dell'Ateneo

L'appuntamento è previsto per il 27 settembre dalle 14 a mezzanotte

A Perugia per il sesto anno consecutivo, il 27 settembre torna Sharper - La notte europea dei ricercatori. Previsti, dalle 14 a mezzanotte, 70 appuntamenti frutto del contributo di tutti i 16 Dipartimenti dell’Ateneo perugino, appuntamenti che animeranno il centro storico del capoluogo umbro e la nuova area urbana di Monteluce: 16 i luoghi coinvolti fra strutture universitarie, musei, sale storiche, birrerie, giardini e teatri.

Sharper si svolgerà in contemporanea anche in altre 11 città italiane: Ancona, Cagliari, Caserta, Catania, L’Aquila, Macerata, Napoli, Nuoro, Palermo, Pavia, Trieste.

“Il coinvolgimento dell’Ateneo nell’iniziativa Sharper è frutto di una scelta precisa fatta in questi ultimi anni, di partecipazione e interazione di qualità con cittadini e territorio, senza alcuna distinzione se non l’amore per la cultura, la scienza, la tecnologia, l’arte e la storia – ha dichiarato il professor Franco Moriconi, rettore dell’Ateneo di Perugia - Sarà una giornata di festa e dialogo, perché, in tutti, possa accendersi la scintilla della curiosità, caposaldo dell’apprendimento. Per questo ringrazio tutti coloro che hanno dato la propria disponibilità a partecipare, sia dell’Università che delle altre importanti istituzioni coinvolte, all’insegna dell’amore per la conoscenza”.

“Abbiamo affrontato delle sfide affinché questa iniziativa diventasse sempre più importante per la Città e soprattutto perché diventasse un esempio di ‘sistema’ a livello nazionale – ha aggiunto Leonardo Alfonsi per la società di comunicazione scientifica Psiquadro -. Un primo risultato importante ottenuto dalle Notti Europee dei Ricercatori è rappresentato dal fatto che quest’anno, per la prima volta, sono state presentate, in conferenza stampa, a Roma, da un Ministro.  Da sottolineare, inoltre, come, in ogni città in cui si svolge Sharper, la rete di soggetti - musei, istituzioni culturali, associazioni, imprese - inserisca tale iniziativa in un percorso continuo che in tutto l’anno si sviluppa. Terzo risultato è l’impegno profusa a far sì che la ‘Notte’ sia l’inizio di un percorso, di una catena di iniziative, che consolidi la presenza dei ricercatori e della ricerca nel territorio e rafforzi il dialogo cittadini-ricercatori: non stiamo semplicemente trasferendo cultura, ma creando e consolidando il dialogo fra cittadini e ricercatori, fra cittadini e istituzioni. Guardando al programma di Perugia – ha concluso Alfonsi - mi viene da pensare che somiglia a una ragnatela di cristallo, bella e fragile. L’invito che rivolgo al Comune e all’Università è di trasformare questa rete in una ragnatele flessibile, ma solida. Occorre passare da un evento e soggetti che sono importanti, a un evento e soggetti che sono necessari: il passaggio dall’importanza alla necessità fa la differenza”.

“E’ un evento molto importante perché apre l’Università alla città in uno scambio che è simbolico – ha detto Michele Fioroni, assessore per il Marketing Territoriale - Sviluppo Economico - Turismo - Perugia Digitale e Smart City del Comune Di Perugia -. Oggi dobbiamo vedere sempre più il nostro territorio come un ‘sistema territoriale’ in cui l’Ateneo interagisce con il mondo delle imprese, sempre più aperto alle idee dei giovani, capaci di generare brevetti e spin-off; un territorio che sia in grado di recepirne anche le innovazioni che troppe volte viene prototipata fuori regione, i brevetti devono avere ricaduta nella regione e quindi essere applicati nel tessuto produttivo locale. Un’Università aperta che si mostra e si racconta è il modo migliore per costruire questo sistema territoriale”.

“Anche quest’anno, per il sesto anno consecutivo, il nostro Ateneo partecipa alla notte europea dei ricercatori da protagonista – ha spiegato Helios Vocca, coordinatore per l’Ateneo di Perugia dell’edizione 2019 di Sharper - L’Ateneo, nel suo insieme, dalle componenti del personale tecnico amministrativo agli studenti e naturalmente i suoi docenti e ricercatori, si è mobilitato ed impegnato per offrire alla cittadinanza ed a tutto il pubblico interessato di ogni età, uno spaccato di ciò che si svolge all’interno dell’Accademia, troppo spesso poco evidente. Un evento come questo è anche una festa della ricerca nel suo complesso, da quella scientifica a quella umanistica. Una dimostrazione che l’Università è veramente una rappresentazione completa di ciò che, nel senso più generale possibile, il termine cultura significa. Il pubblico avrà modo di parlare e giocare con persone che a volte tendono ad apparire all’esterno come chiusi in un castello, ma che al contrario, in occasioni come queste, scopriranno essere persone normali, guidate da grandi passioni e competenze, dai ricercatori più esperti agli studenti più entusiasti, tutti accomunati da un grande amore per la conoscenza”.

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