Mostre: Ancora pochi giorni per visitare “Incoscienza dell’essere – ironia in 3D”
“Purché se ne parli” … si dice della pubblicità … ma se il parlare è buono, l’effetto è sicuramente amplificato. E’ quanto sta accedendo a Perugia in occasione della personale di pittura di MaMo (alias Massimiliano Donnari - ndr), artista emergente balzato prepotentemente agli onori delle cronache per la sua proposta, definita dai più, ‘nuova pop art’. La Mostra “Incoscienza dell’essere – ironia in 3D” visitabile alla Galleria Artemisia fino al 13 gennaio, ha catalizzato l’attenzione di un pubblico eterogeneo, attratto, innamorato, divertito dalle opere ‘materiche’ dell’artista-imprenditore perugino.
E lui? Come vive il momento di notorietà che esce sicuramente dalla sua quotidianità - benché non lo si possa definire né un tipo pantofolaio né estraneo all’arte di ricevere e dispensare inviti. MaMo sta continuando a creare nell’unico modo che conosce, ovvero massimamente libero da qualsiasi condizionamento accademico, in modo personale, senza ricalcare codici percorsi da altri. Incontrandolo ed intrattenendosi con lui, ripete “quando il momento arriva, devi soltanto assecondarlo”. Per ‘momento’ intende quel guizzo di lucida follia che lo spinge a prendere in mano il pennello ed a rapportarsi con personaggi e situazioni, della storia, dell’attualità o addirittura della fantasia, reinterpretandoli con curiosità, leggerezza ed ironia. MaMo, anche a cavallo tra la fine e l’inizio dell’anno, pertanto, dipinge e percorre un filone parallelo, derivante dal suo essere imprenditore.
Si tratta del merchandising legato alle opere d’arte. In tanti, perugini e non solo, hanno apprezzato il filone abbigliamento, acquistando in men che non si dica le splendide felpe bianche con l’immagine di Giuseppe Verdi sdrammatizzata dagli auricolari, proposte da un noto negozio di moda maschile. Il pubblico femminile, invece, si è letteralmente innamorato delle borse MaMo d’art (questo il logo creato e depositato per connotare il merchandising appunto – ndr), delle t-shirt, delle tazze, dei cuscini. L’artista-imprenditore, che continua a dirsi spiazzato dalla quantità di pubblico che si avvicenda alla Galleria Artemisia ed anche dal movimento generato dalla mostra, sia in termini commerciali, che di popolarità personale, è in procinto di affrontare una nuova avventura. Una mostra che lo porterà a Venezia, con cinque dei suoi fantastici quadri. Non è dato sapere se saranno inediti o già noti al pubblico perugino … certo è che, come pubblicato sul catalogo continueranno a portare “all’esterno le sue ‘divagazioni sul mondo’”.