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Inaugurata ad Assisi la mostra “Madaba: la città dei mosaici”

L’esposizione, che potrà essere visitata sino al 30 agosto 2021 e che ha ricevuto il patrocinio della Custodia di Terra Santa

La mostra “Madaba, la città dei mosaici” è stata inaugurata oggi a Palazzo Bernabei, sede di Assisi dell’Università degli Studi di Perugia. E’ frutto del progetto di turismo sostenibile “Scoprire Madaba”, finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) e implementato dall'Università degli Studi di Perugia.  “L’Università degli Studi di Perugia – ha sottolineato il Rettore - ha una lunga, autorevole tradizione di studi archeologici, alla quale hanno contribuito grandi maestri, fra i quali desidero ricordare il Prof. Mario Torelli, scomparso lo scorso anno.  La loro scuola ha formato e donato entusiasmo a generazioni di nostri giovani ricercatori e ricercatrici, che oggi collaborano in tutto il mondo a progetti di musealizzazione e valorizzazione archeologica ed ora, insieme ai colleghi giordani, raccolgono la sfida di rinnovare la veste di Madaba.

L’esposizione, che potrà essere visitata sino al 30 agosto 2021 e che ha ricevuto il patrocinio della Custodia di Terra Santa, intende divulgare al pubblico italiano le bellezze e l’importanza del patrimonio culturale della città di Madaba, in Giordania, con particolare riguardo per i numerosi mosaici delle chiese bizantine, delle quali vengono ricostruiti gli ambienti tramite l’uso di nuove tecnologie, come la stampa 3D. Lo spazio liturgico degli edifici sacri alto medievali di Giordania, così come quello delle ricche dimore patrizie del VII sec d.C. riprende così vita, attraverso un percorso espositivo che tocca alcuni dei punti di interesse archeologici più importanti della città. 

"Come bene evidenzia la mostra – ha proseguito il Prof. Oliviero - , sono stati i frati francescani dello Studium Biblicum Franciscanum, fra i quali il compianto archeologo Padre Michele Piccirillo, che ho personalmente avuto l’onore di conoscere, a scoprire per primi le meravigliose pavimentazioni musive della città giordana ed a iniziare il recupero archeologico del Monte Nebo. Qui il memoriale di Mosè, posto su un’altura che domina la Piana di Madaba e la Valle del Giordano, restituisce un’affascinante somiglianza con Assisi e la Basilica di San Francesco, posti a sovrastare la Valle Umbra. Siamo altresì onorati  – ha proseguito il Prof. Oliviero - di collaborare con il popolo giordano, con il quale condividiamo cordiali sentimenti di affetto, ed intendiamo dare il nostro contributo ad una comune crescita grazie alla valorizzazione e promozione turistica dei beni culturali, capace di favorire la ripresa post-pandemica". 

"Desidero inoltre sottolineare – ha proseguito il Magnifico Rettore Prof. Maurizio Oliviero – come il progetto “Scoprire Madaba”, valorizzi ulteriormente il rapporto già attivo fra l’Università degli Studi di Perugia, l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, aprendo prospettive di nuove collaborazioni, in particolare nell’ambito della promozione del turismo sostenibile e consapevole, già identificato dall’Agenda 2030 dell’ONU come una delle principali risposte alla crisi del settore dovuta all'emergenza pandemica”.

Il progetto si svolge sotto la direzione scientifica di Andrea Polcaro dell'Università degli Studi di Perugia e il coordinamento di Michele Morana, titolare della sede AICS di Amman e del Dipartimento delle Antichità di Giordania. “L’importanza di questo progetto risiede nell’innovazione, la replicabilità e la sostenibilità dell’intervento volto a tutelare beni appartenenti al patrimonio culturale e storico della Giordania e nella valorizzazione del ruolo che tale patrimonio riveste nello sviluppo del Paese – ha evidenziato Michele Morana, titolare della sede AICS di Amman -. Ci auguriamo che il sostegno italiano, con la collaborazione dell’Università degli Studi di Perugia, possa favorire il processo di conservazione delle tradizioni e dei beni culturali del Paese, facilitando gli sforzi della Giordania volti alla stabilizzazione economica anche attraverso interventi a tutela del patrimonio culturale, e assicurando allo stesso tempo piena ownership delle azioni a sostegno della strategia di sviluppo nazionale”.

Il progetto “Scoprire Madaba” sarà anche volto alla formazione del locale personale del Dipartimento delle Antichità di Giordania riguardo tematiche fondamentali per lo sviluppo economico della regione, quali la valorizzazione, la protezione e la gestione del patrimonio culturale della città di Madaba.  Prevede inoltre attività in loco volte alla riabilitazione di alcune aree archeologiche urbane, attualmente poco fruibili dai visitatori ma ricche di resti archeologici e splendidi mosaici di epoca bizantina, hanno spiegato il Prof. Andrea Polcaro e la Prof.ssa Donatella Scortecci. In questo ambito, gli specialisti del Dipartimento di Lettere dell'Università degli Studi di Perugia, insieme ai colleghi giordani, coordineranno i lavori di scavo archeologico, restauro e valorizzazione di importanti aree archeologiche della città quali il Palazzo Bruciato, la chiesa del profeta Elia, la chiesa degli Apostoli e la Cattedrale di Madaba. ‘Scoprire Madaba’ sarà caratterizzato anche da due anni di lavori sul campo tra il 2021 e il 2022 e da alcuni specifici eventi di divulgazione.

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