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Pallone, politica, cinema e ciclismo: un venerdì da ricordare al Festival del Calcio

Il riassunto della seconda giornata del Festival: dal dibattito sul futuro del calcio italiano al derby romano tra Massimo Giannini e Dario Argento

Tanta pioggia ma anche tanti ospiti per la seconda giornata del Festival del Calcio, che si sta svolgendo in questi giorni a Perugia. Un programma ricco di nomi del giornalismo sportivo e del calcio, senza dimenticare lo sport del popolo per eccellenza, il ciclismo. Pronti e via, la mattina si apre con una bella iniziativa in cui è stato protagonista il campione di pallavolo Jack Sintini. Il bello di giornata però deve ancora venire, a partire da Davide Cassani che ci parla dell’impresa di Nibali al Giro d’Italia e delle prossime Olimpiadi di Rio, in cui sarà a capo della Nazionale italiana in bicicletta.

Migliorare il calcio italiano – Dopo lo sconfinamento delle due ruote si torna inevitabilmente al calcio. Alla Sala dei Notari – scelta come location al posto di un Corso Vannucci zuppo di pioggia – va in scena uno spettacolo di calcio free-style con i ragazzi di Fast Foot e un interessante dibattito con tanti ospiti di rilievo: Marco Mazzocchi (RaiSport), Riccardo Cucchi (Radio 1), Piero Ausilio (direttore sportivo dell’Inter), Mauro Lucarini (direttore generale del Perugia), Andrea Abodi (presidente Lega di Serie B), con Rocco Dozzini a fare da moderatore. Tema principale del dibattito è stato la crisi del calcio italiano. Il radiocronista Cucchi tira fuori un dato inequivocabile: “Quando Lippi ha scelto i 23 per il Mondiale poteva attingere da un bacino in cui il 65% dei giocatori erano italiani. Oggi quel bacino si è ridotto al 35%”.

Da dove ripartire dunque? C’è chi ripropone la questione delle seconde squadre da inserire in Lega Pro e chi invece chiede di puntare sui settori giovanili. Uno di questi è Mauro Lucarini: “Al Perugia ci stiamo provando, dobbiamo dialogare di più con i genitori di questi bambini e ragazzi, facendo capire loro che prima di tutto devono diventare uomini”. Sulla stessa lunghezza d’onda Marco Mazzocchi: “Dobbiamo decidere a cosa dare la priorità: se la priorità è far tornare grande la Nazionale, bisogna costringere i club a collaborare, altrimenti qualunque ricetta sarà inutile”. Abodi vuole “maggior dialogo con la Federazione calcio e con la Lega di A. Le riforme toccano tutti e vanno concordate. In più cambierei il sistema del campionato Primavera: una prima e due seconde divisioni, in maniera tale che le società si attrezzino per rimanere al vertice e vada avanti solo chi lo merita. Finale playoff? Sono felice per Cosmi e Oddo, due allenatori che per molti versi rappresentano il meglio della Serie B”. Approfittando della presenza del ds nerazzurro Ausilio, si parla anche di Inter: “La scelta di Thohir di cedere la maggioranza delle quote ai cinesi ci ha colto di sorpresa, anche sa sapevamo che era in cerca di qualcuno che gli desse una mano. Obiettivi? Noi partiamo sempre per vincere lo scudetto, ma non sarà facile perché dobbiamo rispettare il fair play finanziario”.

Tra politica e pallone – Non si fa in tempo a chiudere un appuntamento che si deve pensare già al prossimo. Il cielo fa i capricci, serata spettrale in centro, perfetta per un film di Dario Argento. E proprio il maestro dell’horror – tifoso della Lazio – è uno dei protagonisti del dibattito che chiude il programma del venerdì. Insieme a lui Massimo Giannini, giornalista e conduttore di Ballarò, calciatore mancato e fan sfegatato della Roma. Derby perfetto completato da Felice Pulici (ex portiere delle Aquile) e dai giornalisti Franco Melli, Paolo Condò (ex Gazzetta, ora a Sky) e Roberto Renga, incaricato di moderare l’incontro.

La sfida Giannini-Argento non è accesa, l'ex vicedirettore di Repubblica cerca la provocazione, ma il regista spegne i toni: “Mio padre era romanista e non la prese bene quando gli dissi che ero laziale. Ora anche le mie figlie tifano Roma, quindi non posso dire di essere anti-giallorosso, anche se nei derby spero vinca la mia squadra. Chi odio? Il Milan, specialmente quello dell’era Berlusconi, troppo sicuro di sé”. Argento trova un colpevole per tutti i mali della Lazio: “Il presidente Lotito. Un personaggio inquietante che ha allontanato la gente dallo stadio. All’inizio non capivo perché lo insultassero, ma con il tempo mi sono reso conto che c’è qualcosa di losco, qualcosa che non va in lui. Non credo potrebbe essere un personaggio di un mio film, non farebbe neanche la comparsa”. Sulla stessa lunghezza d’onda è Felice Pulici: “Ha rovinato la Lazio”. Paolo Condò invece si interroga sul tifo: “E’ qualcosa di molto simile alla religione. Io non sono un tifoso, ma un appassionato di calcio. Ho seguito la Triestina, ma non essendo competitiva mi sento libero da vincoli di questo tipo. Sono tanti anni che osservo la gente nel tentativo di capire da dove nasca questa passione e credo che parteggiare per una squadra sia un atto di fede”.  

Ad un certo punto però il passaggio alla politica è inevitabile, con Renga che stuzzica Giannini invitandolo a fare le pagelle dei leader di partito: “Renzi, Berlusconi e Salvini sono dei grandi comunicatori, anche se l’unico con cui condivido qualche idea è il primo. La Meloni e Grillo sanno come parlare alla pancia degli italiani, intercettando delle esigenze e dei problemi che sono reali”. La chiusura però se la prende Pulici raccontando un bellissimo aneddoto: “Ho debuttato in serie B a Perugia, al Santa Giuliana ed era il 31 dicembre del 1967. Giocavo nel Lecco e quel giorno perdemmo 3-2. Sulla terza rete dei biancorossi feci un’uscita irruenta e ruppi il naso a un giocatore avversario. Finita la partita presi subito il treno per tornare a casa, perché quella che sarebbe diventata mia moglie mi aveva invitato a una festa. Ero giù di morale per quanto accaduto, ma non mi andava di fare brutta figura con quella ragazza. Allora le portai una scatola di Baci Perugina che mi avevano dato allo stadio e lei è ancora qui”. Un modo perfetto per chiudere la serata.

Gli appuntamenti di oggi – Nel pomeriggio di sabato si parte alle 17 con “1982-2006. Madrid-Berlino, una sfida mondiale” con Massimo Caputi e Marco Civoli insieme a tanti altri ospiti. Alle 19 spazio al Perugia e ad Alex Gaucci, intervistato da Marco Taccucci e Daniele Sborzacchi. Insieme al figlio dell’ex patron biancorosso ci saranno anche tante glorie del Grifo, a partire da Novellino e Castagner. Due ore prima si parla del “Cobra” Tovalieri e dell’invenzione del Fantacalcio (sarà presente il giornalista Riccardo Albini). Un’altra giornata da non perdere per tutti gli appassionati di sport.  

Le foto della seconda giornata del Festival del Calcio

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