Cineforum di psico-oncologia, AUCC presenta il progetto
Giovedì 2 settembre ore 20.30 presso i Giardini del Frontone di Perugia, nel quartiere Borgo XX giugno, si svolgerà una serata all’insegna del cinema e della psicologia. Sarà presentato il progetto Cineforum di psico-oncologia dell’Associazione Umbra per la lotta Contro il Cancro odv.
Il progetto di Cineforum oncologico, guidato dai giovani tirocinanti in psico-oncologia coordinati dal dottor Paolo Catanzaro, ha come obiettivo quello di offrire ai pazienti oncologici, ai loro famigliari e agli operatori sanitari uno spazio innovativo di incontro volto all’analisi interiore. Il tutto, attraverso la fruizione condivisa di pellicole cinematografiche che mira a suscitare riflessioni e condivisioni di vissuti emotivi e situazioni dolorose.
Sotto la supervisione del dottor Paolo Catanzaro, giovani specializzandi della scuola di Psicoterapia psicoanalitica esistenziale “Gaetano Benedetti” di Perugia gestiscono il gruppo terapeutico coordinando e dirigendo le discussioni che nascono in seguito alla visione di film accuratamente selezionati con l’obiettivo di offrire ai partecipanti uno strumento di supporto, di cura e di sostegno.
Come tutti i progetti socio-assistenziali dell’Associazione Umbra per la lotta Contro il Cancro, si tratta di un servizio totalmente gratuito sia per i pazienti che per i famigliari e gli operatori.
Alla serata di presentazione interverranno il presidente Aucc Giuseppe Caforio, il coordinatore del team di psicologi Aucc, Paolo Catanzaro, ed altri oncologi dell’Azienda ospedaliera di Perugia. A seguire sarà proietatto il film Babyteeth – Tutti i colori di Milla. L’evento, a ingresso gratuito è organizzato da Aucc in collaborazione con il team di tirocinanti di psico-oncologia e gode del supporto dell’azienda Susa trasporti che ha deciso di sostenere la serata con una importante donazione.
Il modello scientifico di riferimento
Gli organizzatori informano che il modello di riferimento è quello dei “Gruppi di Monte Verità” di Luban-Ploza, attivi in Svizzera dal secolo scorso. I dibattiti scaturiti dopo le visioni dei lungometraggi, con l’analisi delle tematiche, delle emozioni dei personaggi, dei vissuti reali dei pazienti e degli operatori sono stati sino ad oggi quanto mai vivaci e stimolanti.
Una esperienza valida, da arricchire con il coinvolgimento di più “attori-spettatori” al fine di incrementare la capacità di riconoscere, decodificare e manifestare le proprie emozioni per affrontare la patologia, se possibile, con occhi diversi.
Il progetto non ha mai subito interruzioni, neanche durante le fasi più restrittive e critiche della pandemia da Covid-19. Il gruppo terapeutico ha continuato a portare avanti il lavoro introspettivo avvalendosi degli strumenti tecnologici e di piattaforme condivise in Internet.