rotate-mobile
Economia

Il grido disperato degli operatori turistici: "L'Umbria non è tutta terremotata, venite a visitarla"

Riceviamo e pubblichiamo la lettera firmata da Damocle Magrelli, il responsabile dell'associazione dei consorzi dell'Umbria. Un grido disperato degli operatori turistici, ammazzati da una cattiva informazione e dal sensazionalismo a tutti i costi: "L'Umbria non è tutta terremotata, venite a visitarla"

Riceviamo e pubblichiamo la lettera firmata da Damocle Magrelli, il responsabile dell'associazione dei consorzi dell'Umbria. Un grido disperato degli operatori turistici, ammazzati da una cattiva informazione e dal sensazionalismo a tutti i costi: "L'Umbria non è tutta terremotata, venite a visitarla".

*****

Invio questa lettera a nome degli operatori turistici umbri, in riferimento alla grave situazione creatasi in Umbria a seguito degli eventi sismici che hanno duramente colpito, a partire dal mese di Agosto e ancora, in maniera più pesante, nel mese di Ottobre, una parte del territorio regionale, con le conseguenze tutti conosciamo.

Oggi stiamo vivendo una situazione difficilissima, che, se da un lato vede le istituzioni fortemente impegnate nell’affrontare l’emergenza e nel programmare una complessa e prevedibilmente lunga fase di ricostruzione nelle zone terremotate, dall’altro crea in noi operatori grandi preoccupazioni sulla tenuta stessa dell’economia regionale, di cui il turismo rappresenta una parte considerevole. Infatti, anche a causa di un’informazione nazionale troppo improntata alla generalizzazione e all’enfatizzazione, ci accorgiamo come la percezione del pubblico nazionale e internazionale sia pericolosamente orientata ad associare tutta la regione Umbria al sisma. Non è così, perché più del 90% del territorio regionale, con tutte le sue principali città d’attrazione turistica (Perugia, Assisi, Orvieto, Gubbio, Città di Castello, Todi, Spello ecc.) e i suoi splendidi borghi, non ha in realtà subito alcun danno e, sul piano della rete degli esercizi e delle imprese turistiche, oltre che della vita civile e dei servizi, tutto risulta funzionante, come era prima del 24 agosto scorso.

Non possiamo quindi rassegnarci ad una generica e ingiustificata assimilazione “Umbria uguale terremoto”, che rischia di mettere in crisi profonda il tessuto sociale e l’economia di un’intera comunità regionale, vanificando un’immagine positiva e un brand turistico fattosi strada faticosamente nel tempo, attraverso l’impegno costante di Istituzioni e operatori del settore turistico.

Ciò, evidentemente, sta comportando, anche nel breve periodo, uno stato di sofferenza dell’economia turistica regionale, che si somma  a quella del terremoto, con stati di crisi delle imprese e delle attività ricettive con conseguente perdita di posti di lavoro e spopolamento anche in aree assolutamente non toccate dagli eventi sismici.

I segnali in questo senso sono purtroppo già tangibili, con la repentina caduta, dopo le prime scosse di agosto, degli arrivi e delle presenze turistiche e la disdetta di prenotazioni in tutta la regione: dato questo ancora più preoccupante, in quanto susseguente ad un andamento assai positivo registratosi negli ultimi anni e in particolare fino al 24 agosto di quest’anno.

Pertanto è nostra ferma intenzione  porre un possibile argine a questo trend negativo, intensificando, di concerto con le istituzioni locali e regionali, l’azione di comunicazione promozionale e di riaffermazione e rafforzamento del brand“Umbria Cuore Verde d’Italia”, anche in un contesto di rassicurazione per il pubblico e per i consumatori, rilanciando l’immagine di una regione ospitale, piena di tesori e di occasioni per vivere un viaggio, un’esperienza nel segno della qualità e del benessere.

Su questo però abbiamo bisogno di essere supportati anche dal mondo dell’informazione, locale e nazionale, affinché, per il bene dell’Umbria e fatto salvo il valore del diritto di cronaca e l’importanza della comunicazione d’emergenza,  non si alimentino paure dando enfasi anche a sequenze di scosse “minori”  non tali da giustificare continui riferimenti al terremoto. Comprendiamo che il limite al di sotto del quale una magnitudo non dovrebbe far più notizia è un elemento discrezionale che non  possiamo e ne vogliamo stabilire. Ma riteniamo, ad esempio, che continuare a segnalare i movimenti tellurici di assestamento non aiuti certo la nostra faticosa azione di riposizionamento dell’immagine dell’Umbria tesa ad allontanare l’idea che la nostra sia una terra rischiosa da cui stare alla larga a causa dei terremoti.

E' necessario tutelare e salvaguardare tutte quelle imprese che contribuisco a fare del turismo un volano importante per lo sviluppo dell’economia regionale, non ingenerando inutilmente  allarmismi e informazioni, a volte, distorte.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Il grido disperato degli operatori turistici: "L'Umbria non è tutta terremotata, venite a visitarla"

PerugiaToday è in caricamento