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Perugina, la Nestlè: "Nuova formazione professionale per ricollocare nel gruppo o fuori 340 lavoratori"

Se non aumenterà la produzione e non potendo rinnovare la cassa integrazione... la situazione rischia di essere pesante per questo con largo anticipo la multinazionale cerca di trovare una soluzione lavorativa per i dipendenti a rischio

Nuovo incontro a Confindustria Umbria tra Nestlé, le Organizzazioni Sindacali di categoria e le rappresentanze dello stabilimento di San Sisto. Ordine del giorno: confronto sull’avanzamento dei piani stabiliti negli accordi sottoscritti lo scorso anno. Nestlé ha ribadito l’impegno per la puntuale esecuzione del piano industriale che riguarda l’Unità di Perugia e lo sviluppo del business dolciario a marchio Perugina, confermando l’investimento previsto di oltre 60 milioni di euro.

Come stabilito negli accordi sottoscritti l’anno scorso, è in fase di piena realizzazione il piano di investimenti commerciali per lo sviluppo di Baci Perugina e Perugina in Italia e all’estero, sui diversi canali commerciali con l’obiettivo di rafforzare la posizione dello storico marchio in Italia e farne un simbolo di autentica espressione del Made in Italy nel mondo.

I primi risultati sono positivi e incoraggianti, non solo nel nostro Paese ma ancor di più all’estero con una crescita di oltre il 40%. Contestualmente prosegue il piano di investimenti tecnologici per rendere più moderna, efficiente e competitiva la struttura industriale di San Sisto.

Grazie alla strategia intrapresa si prospetta un progressivo incremento dei volumi di produzione della fabbrica di Perugia. Tuttavia - in virtù degli investimenti tecnologici che aumentano il livello di automazione della fabbrica, e delle tempistiche necessarie per la penetrazione commerciale all’estero - l’incremento dei volumi produttivi potrà tradursi in un corrispondente incremento dei livelli occupazionali solo nel lungo termine.
 
Ma la situazione non è tutta rose e fiori: a giugno 2018 terminerà il ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria, che non sarà più rinnovabile. Data l’impossibilità di fare ulteriore ricorso agli ammortizzatori sociali emerge l’esigenza di procedere ad un riequilibrio occupazionale che, ad oggi, stimiamo possa coinvolgere circa 340 addetti alle attività di produzione e logistica, ai quali – nei prossimi anni – non sarà possibile assicurare la continuità occupazionale presso l’Unità di Perugia, se non in funzione della stagionalità tipica delle produzioni dolciarie.

Per questo, nell’incontro odierno si è convenuto di dare immediato avvio ai percorsi formativi che coinvolgeranno a vario titolo i lavoratori e che, come previsto dall’accordo del 7 aprile 2016, saranno prioritariamente rivolti a perseguire la ricollocazione professionale all’interno del Gruppo Nestlé o presso aziende del territorio.
 
"Abbiamo a disposizione - sino alla scadenza della Cassa Integrazione – un intero anno di impegno per minimizzare l’impatto sociale derivante dalla trasformazione in atto nello stabilimento di Perugia: intendiamo supportare attivamente i lavoratori nel reperimento di soluzioni occupazionali alternative, incentivandoli a cogliere le opportunità che - proprio in questo periodo - si stanno aprendo sia all'interno del Gruppo Nestlé in Italia, sia sul territorio perugino, mettendo in campo incentivi economici in favore delle aziende del territorio che assumeranno nostri lavoratori".

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