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Economia

Pericolo Elettrosmog, ad Assisi si sono riuniti esperti da tutt'Italia: "Il limite di legge è 0,6 v/m oggi siamo arrivati a valori 100 volte maggiori”

"La tecnologia ci ha innegabilmente aperto delle porte e facilitato la vita, ma è necessario che l’uso che ne facciamo sia consapevole”

Smarthphone, televisori, pc, tablet, ma anche forni, radiosveglie o altri prodotti elettronici che sfruttano il wi-fi e le telecomunicazioni. Onnipresenti in ogni momento della vita quotidiana, ognuno di questi emette o riceve onde elettromagnetiche. Che effetto hanno questi campi radianti sulla biologia umana? Quando questi effetti hanno un impatto biologico negativo si parla di elettrosmog, tema al centro della seconda edizione del convegno organizzato dall’impresa umbra Cobe spa e dall’Unione Nazionale Tutela dei Consumatori (UNTC), sabato 28 agosto al Cenacolo Francescano di Assisi.

Presenti in sala come relatori: Raoul Saggini, Ortopedico, Fisiatra, Medico dello sport. Professore Ordinario in medicina fisica e riabilitativa presso l’Università degli Studi “G. D’annunzio” è stato componente della commissione medica del settore tecnico della Federazione Italiana Gioco Calcio, Marco Battistoni titolare della cattedra di Omotossicologia Medica in Odontoiatria presso la L.U.de.S. di Lugano, Paul kircher, elettrotecnico che da oltre 20 anni si occupa di sistemi per il benessere e in particolare del tema dei CEM, Daniele Aletti, formatore e ricercatore si occupa di filosofia, scienze integrate, formazione educativa e didattica, ha collaborato con l’Università degli Studi di Firenze, Accademia Nazionale dei Lincei, La Sapienza - Facoltà di Medicina e Psicologia, Marco Morelli, medico chirurgo specialista in riequilibrio neuro motorio e terapia EBS a campi pulsati, Marcello Lofrano, Presidente nazionale di ATTA (Associazione Nazionale Tecnici e Tossicologi Ambientali), Domenica Leone avvocato cassazionista e direttore della scuola di alta formazione per professionisti di Taranto.

Ad aprire i lavori il Presidente di Cobe Spa Carlo Costantini che ha salutato la platea esprimendo soddisfazione “per essere di nuovo qui e mantenere alta l’attenzione su una questione cruciale per la salute ed il benessere di ogni essere umano”. “Ben venga il progresso – ha detto Costantini - Se ci pensiamo fino a pochi anni fa spedire una raccomandata presupponeva un impegno di almeno un paio di ore di tempo se consideriamo il fatto di dover andare fisicamente alla posta, oggi bastano pochi click. La tecnologia ci ha innegabilmente aperto delle porte e facilitato la vita, ma è necessario che l’uso che ne facciamo sia consapevole”.

Perché consapevole? Perché se da un lato percepiamo facilmente i benefici che ci ha portato il progresso, dall’altro troppo spesso ne ignoriamo i rischi.  “Se pensiamo che il limite di legge per le emissioni è 0,6 v/m e che con il 5g invece arriviamo anche a 60 v/m – ha detto Costantini - diventa subito chiaro che proteggersi dalle emissioni è la priorità. Credo che questo sia un nostro dovere prima ancora che un nostro diritto. Un dovere verso le generazioni che verranno. Noi siamo quelli che il progresso lo hanno voluto ed avuto, ma dobbiamo fare in modo che chi verrà dopo di noi, non debba vivere in un ambiente potenzialmente insalubre o nocivo”.

“Il cellulare è lo strumento più impattante e l’effetto termico che ha sui tessuti biologici è sicuramente quello più facile da riscontrare nella vita quotidiana  – ha detto il Dott. Kircher - ma ce ne sono altri meno visibili come allergie cutanee, ipersensibilità, disturbi del sonno, fino ad arrivare all’inibizione della produzione ormonale di serotonina e melatonina. Ci sono però dei rimedi efficaci. In primo luogo è fondamentale avere dei piccoli accorgimenti quotidiani come spegnere il router wi-fi quando non serve, stare lontani da apparecchi elettronici durante il funzionamento, non dormite con il cellulare accanto al letto e in carica. Inoltre al giorno d’oggi esistono chip applicabili al cellulare in grado di schermare l’essere umano o dispositivi in grado di bonificare intere abitazioni”.

La tecnologia al servizio del bene comune nell’intervento dei professori Aletti e Morelli che hanno dato il loro contributo con lo scopo di integrare discipline umanistiche e scientifiche ed analizzare il “problema tecnologico” da un diverso punto di vista con un intervento congiunto dal titolo “L’etica di un umanesimo biocognitvo. Filosofia e scienza per il mondo a misura dell’uomo”. “Quando la tecnologia si fa tecnocrazia – ha detto Aletti – diventa un problema. Non possiamo fare a meno del progresso, ma non possiamo subirlo passivamente facendogli prendere il controllo su di noi dimenticandoci chi siamo e da dove veniamo”. Morelli ha poi mostrato diverse case history di successo di pazienti affetti da patologie, curati attraverso l’utilizzo di campi elettromagnetici ultra deboli (biorisonanza), ovvero ristabilendo i corretti equilibri energetici del corpo”.

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