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Venerdì, 26 Aprile 2024
Economia

Trattenuta sulla pensione: nuovo "furtino" agli anziani

Un furto? No, un "furtino", scrive oggi il Giornale. Molti pensionati italiani tra 60 giorni circa potrebbero dovere dare indietro lo 0,1% della rendita annuale all'Inps. 

Le proteste dei sindacati sono vibranti, ma il governo non sembra avere intenzione di intervenire, per difendere il meccanismo di recupero dell'inflazione. 

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Articolo di servizio - Pensioni a gennaio, slitta il pagamento per le festività: ecco la data

 

Quale è la genesi di questa vicenda? Le cose stanno così: tre anni fa il consueto recupero dell'inflazione fu fissato allo 0,3%. Il dato definitivo si attestò però allo 0,2. La restituzione era fissata al primo gennaio 2016, ma la legge di Stabilità, la penultima firmata dal governo Renzi, rinviò - dando grande risalto alla decisione - il mini prelievo all'anno successivo. 

Si era sicuri nei palazzi del governo che l'inflazione sarebbe aumentata e sarebbe quindi stato possibile fare un conguaglio, senza prelevare soldi dalle pensioni. 

L'inflazione non è cresciuta e oggi i pensionati si ritrovano a dovere pagare il conto del 2014. Il governo Renzi aveva pensato a una soluzione. Un emendamento alla legge di Stabilità era già pronto. Rinviare di un altro anno la restituzione sarebbe costato intorno ai 150 milioni di euro.L'entità della cifra da restituire è limitata. Intorno ai 15 euro una tantum per gli assegni lordi intorno ai 1.500 euro. Con un accordo informale tra governo e Inps, la restituzione dovrebbe avvenire in quattro rate, la prima presumibilmente a marzo. 

Romano Bellissima, segretario della Uil pensionati, è deluso: "In 30 anni abbiamo perso il 30% del potere di acquisto delle pensioni". 

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