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Economia

Coronavirus e appalti ferroviari: 100 lavoratori umbri aspettano ancora la cassa integrazione

L'allarme lanciato da Sandro Gentili (Filt Cgil): "Situazione insostenibile a distanza di tre mesi, pronti alla mobilitazione"

L'emergenza sanitaria e la chiusura per tre mesi di aziende, trasporti e servizi, hanno comportanto perdite economiche e lo spettro del licenziamento per tanti lavoratori. In particolare per quelli delle aziende che lavorano con il gruppo Ferrovie dello Stato.

"L’impatto del lockdown sugli appalti ferroviari ha costretto anche in Umbria le società del settore a richiedere l’attivazione degli ammortizzatori sociali a causa della drastica riduzione dei servizi erogati dalle società committenti facenti parte del Gruppo FSI - dice Sandro Gentili, responsabile appalti Fs per la Filt Cgil dell'Umbria - Tale situazione ha aggravato un quadro complicato di eccessiva frammentazione di lotti e gare al massimo ribasso nel quale le organizzazioni sindacali attendono da ormai tre anni il decreto di emanazione delle tabelle di costo del lavoro, da parte del ministero".

Le modifiche introdotte dai decreti Rilancio e Cura Italia, inoltre, hanno reso lo scenario ancor più critico. "I decreti avrebbero dovuto assicurare i pagamenti ai lavoratori entro un mese e mezzo dalle richieste inoltrate dalle società, prevedendo la possibilità per il datore di lavoro di imprese plurilocalizzate di anticipazione delle integrazioni salariali, circostanza alquanto improbabile per mancanza di liquidità - sottolinea Gentili - I tempi di erogazione dell’intero ammontare della prestazione, ovvero l’anticipazione da parte dell’Inps calcolata sul 40% delle ore autorizzate nell’intero periodo, non garantiscono soprattutto le famiglie monoreddito, esponendo i lavoratori a richiedere prestiti per raggiungere il fine mese e non sempre concessi".

Così a distanza di tre mesi "solo una piccola parte dei lavoratori del comparto ha ricevuto un sostegno al reddito anticipato dall’ azienda, mentre invece la maggior parte dei circa 100 lavoratori umbri, sono ancora in attesa della cassa integrazione da parte dell’Inps".

La situazione è insostenibile per la Filt Cgil dell’Umbria e non si escludono "forme di mobilitazione dei lavoratori degli appalti ferroviari per chiedere l’erogazione in tempi certi e rapidi delle prestazioni di sostegno al reddito".

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