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Economia

La crescita dell'Umbria a chiacchiere: i dati sono da lacrime e sangue, crolla occupazione

Crollano le assunzioni a tempo indeterminato, in Umbria più che in tutte le altre regioni italiane. Il dato emerge dall’ultimo aggiornamento (agosto 2016) dell’Osservatorio Nazionale sul precariato dell’Inps riferito al periodo gennaio-agosto 2016 che evidenzia per la nostra regione una flessione.

Nei primi otto mesi del 2016 le assunzioni a tempo indeterminato sono state 7.822, quelle a termine 28.444, i contratti di apprendistato 2.910, le assunzioni stagionali 2.124. Nello stesso periodo le cessazioni dei contratti a tempo indeterminato sono state 11.656, mentre il complesso delle cessazioni ammonta a 35.396 unità.

Il dato positivo in termini assoluti (le assunzioni superano le cessazioni) nasconde un evidente peggioramento sul versante della qualità del rapporto di lavoro, che si sostanzia sia nel crollo delle assunzioni a tempo indeterminato, sia nella costante esplosione del fenomeno dei voucher, che ad agosto 2016 avevano già superato quota 1,6 milioni di buoni staccati, con un aumento del 37,8% sul 2015 (superiore alla media nazionale) e addirittura del 68,3% sul 2014.

"Questi dati - scrivono dalla Cgil - confermano ancora una volta i limiti e gli errori strutturali delle politiche del lavoro messe in campo dal Governo Renzi, il fallimento sostanziale del Jobs Act e l’esigenza di politiche economiche alternative".

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