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Confindustria, l'ultimo atto del Presidente Alunni: "La ripresa c'è. Le aziende umbre devono crescere in dimensioni o saranno perdenti"

Il numero uno degli imprenditori lascia il testimone al nuovo presidente Briziarelli. "Costruire un dialogo per far nascere un piano che rende l'Umbria business friendly"

Un discorso di addio più filosofico che incentrato sui grandi obiettivi, più politico che di natura economica, anche se con due spunti importanti: la crescita delle aziende umbre, perchè piccolo non è più bello e funzionale, e un tavolo di confronto tra Regione, imprenditori e lavoratori per una Umbria amica degli investitori. Antonio Alunni, per tre anni presidente di Confindustria dell'Umbria, ha salutato al Teatro Lyrick di Santa Maria degli Angeli i suoi associati con una relazione incentrata sui compiti da portare avanti post-covid e sulla buona novella che la ripresa c'è in Umbria e si respira in tutti i mercati europei. 

"La crescita del nostro Pil è la più forte di tutta l’area euro" ha affermato Alunni "Con queste premesse, già nel primo semestre del prossimo anno saranno recuperate le perdite dovute alla pandemia. In tutto questo vi sono stati, vi sono, e auspicabilmente vi saranno, gli effetti positivi della nuova politica economica dell’Unione Europea, che oramai tutti associano al Pnrr, anche se questo non è stato l’unico strumento. Vi è stata anche, e soprattutto, la straordinaria capacità delle nostre aziende, a partire da quelle manifatturiere, di riuscire a mantenere la produzione anche nelle condizioni più difficili. Di riuscire a continuare ad innovare, a conquistare nuovi mercati".

La globalizzazione andrà avanti e cancellerà le vecchie certezze e i vecchi modi di fare impresa. E quindi compito di Confindustria di anticipare i "capricci" della tigre globale per indicare nuove vie e opportunità: "La globalizzazione dell’economia andrà avanti, ma si avranno degli aggiustamenti, dei riequilibri, sia dal lato delle regole giuridiche e fiscali, sia dal lato del controllo delle catene del valore. Come imprenditori, dobbiamo essere molto attenti a comprendere questo fenomeno. Dobbiamo saper anticipare le decisioni che verranno prese, al fine di adottare strategie aziendali adeguate. Non dobbiamo subirle. Come Confindustria Umbria, questo è e sarà uno dei servizi essenziali che vogliamo offrire ai nostri associati. Comprendere e ragionevolmente prevedere quali saranno le direzioni nelle quali la globalizzazione economica post-pandemia si strutturerà è altresì essenziale per prendere decisioni adeguate, come singole aziende e come sistema produttivo, rispetto al tema centrale della crescita dimensionale".

L'unica via, ai tempi della globalizzazione, è quella di mettersi insieme, crescere a livello dimensionale, associarsi anche con filiere non solo italiane ma fuori dai confini. Più si è grandi, più si resiste alla furia dei mercati. Dunque il tempo della fabbrichetta, della dimensione familiare, non avrebbe per Alunni più senso: "In una economia globalizzata, la crescita dimensionale è la sola possibilità per le aziende di rimanere competitive. È la sola possibilità di avere le risorse per effettuare gli investimenti necessari. Pensiamo soltanto agli investimenti per la digitalizzazione dei processi produttivi; per la trasformazione green; per l’adozione in modo esteso ed adeguato dell’Intelligenza Artificiale". 

E ancora: "un’altra modalità di crescita: che è quella di integrarsi nelle catene del valore che vedono coinvolte aziende di ogni parte del mondo. Una volta questa modalità era riservata alle grandi aziende. Oggi essa riguarda anche le aziende medie, ed anche quelle piccole. Per conseguirla serve una cosa fondamentale: la conoscenza. Serve conoscere i mercati, serve conoscere i sistemi produttivi più avanzati. Serve avere una mentalità aperta e vigile, che non faccia rinchiudere gli imprenditori nella logica di replicare il passato solo perché aveva avuto successo". Insomma lo slogan è "quello che aveva avuto successo in passato non ha quasi mai successo nel futuro" bisogna dunque guardare avanti. La crescita dimensionale permetterà anche di arginare la fuga dei giovani laureati: "Uno dei fenomeni più dolorosi che ci riguarda sono i giovani brillanti, di alte competenze, che lasciano la nostra Regione. Chiediamoci perché questo avviene. La risposta è semplice. Per questi giovani non vi sono spazi adeguati in un sistema economico dove le aziende sono troppo piccole, e dove non vengono loro offerte opportunità di lavoro e di carriera adeguate. La crescita dimensionale delle nostre aziende non è quindi soltanto una necessità economica. È anche una necessità sociale fondamentale".

Alunni chiede alla Regione della Presidente Donatella Tesei: "Mi permetto quindi di chiedere alle autorità regionali di volersi subito impegnare in una forte azione per fare dell’Umbria una delle Regioni più business friendly dell’Italia. Noi oggi, come prima, siamo pronti a fare la nostra parte. Con le idee e con il confronto. Non abbiamo alcuno spirito corporativistico. Perché lo spirito corporativistico è sempre perdente, per tutti. Il nostro è uno spirito di leale collaborazione con le istituzioni, ad ogni livello, e con tutte le forze sociali. Abbiamo le nostre idee. Abbiamo le nostre proposte concrete. Che sono chiare, nette, basate sull’evidenza dei fatti".  Un chiaro riferimento a dialogare di più e a 360 gradi, con tutte le forze sociali che si muovono in Umbria, per dar vita ad un piano per una regione che diventa attrattiva per gli investimenti interni ed esterni. Alunni lascia lo scettro del comando a Vincenzo Briziarelli che sarà proclamato dall'assemblea di Confindustria al termine dei lavori. 

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