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L'ANALISI - Carla Spagnoli: "Perugina, la nostra battaglia continua!"

Gli antichi dicevano che «la verità è figlia del tempo». C’è voluto del tempo, ma oggi è sotto gli occhi di tutti che cosa ha portato il vergognoso silenzio sulla Perugina in tutti questi anni!

di Carla Spaganoli - Presidente Movimento per Perugia
Gli antichi dicevano che «la verità è figlia del tempo». C’è voluto del tempo, ma oggi è sotto gli occhi di tutti che cosa ha portato il vergognoso silenzio sulla Perugina in tutti questi anni! Nel dibattito pubblico le questioni che io ponevo sulla Perugina venivano ogni volta banalizzate, minimizzate da sindacati in primis e politici, che con le loro “rassicurazioni” sull’azienda nascondevano la realtà! E così la Perugina, fiore all’occhiello dell’economia regionale umbra, frutto di una genialità imprenditoriale d’altri tempi, è stata umiliata e alla fine ridotta a essere un “ramo periferico” di una multinazionale lontana… 

Nessuno ha detto una parola tra sindacati e sinistra, quei sindacati e quella sinistra che avrebbero dovuto essere i “paladini” della classe operaia! Ma anzi tutti loro fino a ieri brindavano ed esultavano per il Piano Industriale della Nestlè, quello dei «60 milioni in tre anni» da investire per la pubblicità dei prodotti e per l’aumento dei volumi produttivi e dei livelli occupazionali… Questo nei “sogni” di istituzioni e sindacati! Era palese che quel Piano Industriale, che smantellava reparti, era l’inizio della fine, ma doveva passare il concetto che “va tutto bene, madama la marchesa”… Mi sono battuta in tutti i modi, ho alzato la voce per provare a rompere l’assurdo silenzio sulla vicenda e in questi mesi ho cercato chi, a destra e a sinistra, a livello nazionale e in Parlamento potesse condurre insieme a noi questa battaglia: l’unico che ha accolto il nostro appello e sposato la mia causa fin da subito è stato il Senatore Stefano Candiani, Commissario della Lega Nord in Umbria, che ha presentato un’interrogazione al Ministro del Lavoro, dove riassume esattamente gli ultimi avvenimenti in Perugina: dagli annunciati 340 esuberi nel 2018 al Piano Industriale tanto vantato dai sindacati, fino all’accordo con Nestlè firmato dai sindacati che già prevedeva circa 250 esuberi! Accordo che oggi i sindacati dicono di non aver capito, dopo aver ignorato i segnali di allarme, lo smantellamento dei reparti produttivi ed essersi disinteressati della sorte dei lavoratori…

Adesso aspettiamo riscontri del Governo a questa interrogazione, noi di sicuro andiamo avanti in questa battaglia, fino alla fine! Certo che è strano… Ci sono voluti un Senatore della Lega e una donna di Destra, erede dei “padroni”, per difendere l’azienda e i suoi lavoratori! Ricordo certi “geni” della sinistra, come il consigliere PD Giacomo Leonelli o i sindacalisti CGIL Vincenzo Sgalla, Michele Greco e Luca Turcheria, che mi attaccavano per le mie prese di posizione e mi accusavano in tutti i modi! Il Dottor Greco addirittura mi chiedeva con sarcasmo se avessi la sfera magica…

Ha proprio ragione l’amico Avvocato Simone Pillon, che con passione si sta interessando alla vicenda, quando afferma che per gli operai «quasi quasi è meglio stare con i “padroni” che con i sindacati»… Il disinteresse generale della sinistra ha provocato una dura crisi in Umbria, come dimostra la vicenda della Perugina, ma anche il caso dei possibili esuberi alla Colussi e la vertenza delle Acciaierie di Terni, purtroppo ancora attuale. Temiamo che da settembre ci sarà una situazione molto critica per tante famiglie umbre e per la stessa Regione: per la sinistra al governo è ora di “cominciare” ad occuparsi dei suoi cittadini, senza i soliti proclami ma con i fatti!

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