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Umbria, prima un sms e poi una telefonata: 5mila euro spariti in pochi minuti

Truffatore identificato e denunciato dopo mesi di indagini

Due nuovi casi di truffa sono stati scoperti dalla polizia di Orvieto. Le frodi da remoto sono ideate da impostori on line che sfruttano in maniera illecita le molteplici opportunità offerte dalla rete. Il primo caso si è verificato quando un cinquantenne ha messo in vendita il suo computer portatile. Secondo la ricostruzione degli inquirenti dopo alcuni giorni si è fatta viva un’acquirente che, con vari messaggi su whatsapp, ha promesso di acquistare il pc per 800 euro.

La donna ha chiesto di inviare il computer al suo indirizzo ovvero un comune della Calabria. Come garanzia ha inviato la ricevuta del bonifico e la mail della sua banca che dava atto dell’avvenuto versamento. Dopo aver visto le ricevute, il cinquantenne orvietano ha inviato il pc, tramite un corriere, all’indirizzo indicato. Tuttavia quando ha visto che i soldi non arrivavano sul proprio corrente, ha cercato di contattare la donna che nel frattempo aveva ricevuto il computer, non avendo però più nessuna risposta.

A quel punto, resosi conto di essere stato truffato, si è recato al commissariato di pubblica sicurezza di Orvieto. Sono immediatamente scattate le indagini, nel corso delle quali gli investigatori dell’ufficio controllo del territorio hanno svolto degli accertamenti e, coinvolgendo anche altre articolazioni della polizia di stato, sono riusciti a raccogliere una serie di elementi che hanno portato all’identificazione ed alla denuncia della responsabile della truffa, una quarantacinquenne residente in Calabria che era già stata denunciata numerose volte, sempre per truffa, dalle forze dell’ordine di svariate regioni italiane.

L’altra truffa, scoperta dagli agenti, riguarda quanto è accaduto ad una quarantunenne che ha ricevuto sulla propria utenza un messaggio di testo con link ipertestuale, il quale solitamente viene utilizzato dalla propria banca per inviare le notifiche. La donna ha aperto il link ed è stata informata che una nuova modalità di accesso era stata associata al suo conto. Ha seguito la procedura richiesta e poco dopo, ha ricevuto una chiamata da una utenza cellulare con la quale è stata informata che la procedura seguita era un errore del sistema e le è stato raccomandato di non accedere al suo servizio di home banking non prima di 24 ore.

Ha rispettato l’invito e, il giorno dopo, quando ha chiamato il call center della propria banca, ha scoperto che era stato fatto un prelievo di 5.000 euro dal proprio conto corrente.  La donna è immediatamente andata al commissariato orvietano e, dopo aver ha raccontato l’accaduto, ha sporto denuncia. In questo caso, le indagini svolte dall’ufficio controllo del territorio sono state più difficoltose rispetto al caso precedente. Dopo diversi mesi, gli investigatori sono riusciti a raccogliere una serie di elementi che hanno portato all’identificazione ed alla denuncia del responsabile della truffa, un trentenne residente in provincia di Napoli.

Al termine delle indagini, in entrambi i casi, il commissariato di pubblica sicurezza di Orvieto ha inviato due segnalazioni alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Terni, che coordina le indagini, con le quali ha denunciato per truffa gli autori dei fatti.

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