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Cronaca

Assalto alle farmacie, arrestati due banditi con base operativa a Viterbo: gli assalti con l'auto della "mamma"

Rapine commesse lo scorso 29 marzo, prima nel perugino e poi nel ternano a distanza di poche ore. Arrestati due italiani

L'ultima rapina è stata fatale per i due banditi sulle cui tracce c'erano da settimane i segugi della Polizia di Terni che indagavano su due blitz in altrettante farmacie: una a Terni e una a Ponte San Giovanni. Rapine commesse lo scorso 29 marzo, prima nel perugino e poi nel ternano a distanza di poche ore. I banditi, già ampiamente identificati, erano finiti in manette per un assalto ad una farmacia di Grosseto. Stessa l'auto usata e i due sono stati riconosciuti sia dai testimoni umbri che identificati attraverso telecamere - per quanto riguarda le immagini di quel 29 marzo - nelle aree di sosta lungo l'asse Perugia-Terni. 

Dai filmati nei pressi di Acquasparta, si vedono due uomini, uno dei quali ha un atteggiamento particolarmente sospetto. Indossa un paio di scarpe compatibili con quelle del rapinatore di Ponte San Giovanni, oltre ad avere disponibilità di una somma considerevole di denaro contante. Al titolare dell’attività, inoltre, aveva chiesto di cambiare monete per un importo di 70 euro – la stessa cifra in monete portata via dalla farmacia ternana.

Sempre dalle immagini dell’area di sosta di Acquasparta, gli investigatori individuano la targa di un’auto, intestata ad una donna, che dai successivi accertamenti risulterà essere la madre del 46enne originario di Cosenza; esaminando i filmati di viale Stazione a Terni, poi, un’auto compatibile con quest’ultima viene notata transitare poco prima della rapina proprio nei pressi della farmacia. Si riesce a risalire all’identità dei due uomini pregiudicati: un 42enne originario di Bologna e un 46enne della provincia di Cosenza, entrambi residenti nel Viterbese.

Attualmente il 42enne bolognese, autore materiale anche delle rapine di Terni e di Ponte San Giovanni (con precedenti per stupefacenti, reati contro il patrimonio e già sottoposto alla Sorveglianza Speciale con obbligo di soggiorno nella provincia di Viterbo), si trova in carcere a Grosseto, mentre l’altro (con precedenti per reati contro la persona e resistenza a pubblico ufficiale), dai domiciliari a Cosenza è passato direttamente al carcere della cittadina calabrese. 

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