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Cronaca

Evasione e droga, udienza di convalida per il 49enne condannato per lo stupro di due sue ex fidanzate

Federico Marcelli è stato arrestato ieri a Gubbio dopo quasi un mese dalla fuga dall'abitazione della madre dove era ai domiciliari in attesa della sentenza della Cassazione

Federico Marcelli comparirà domani davanti al giudice per l’udienza di convalida dopo il suo arresto per evasione. Il 49enne di Pesaro era ai domiciliari dopo la condanna per aver stuprato due sue ex. L’evasione dalla casa della madre, a Chiusa di Ginestreto, nelle Marche, in provincia di Pesaro Urbino è avvenuta il 15 novembre scorso. Gli arresti domiciliari erano la misura cautelare per le due condanne, a 6 anni e 4 anni e 4 mesi, in primo grado e confermate in Appello.

Nel pomeriggio del 15 novembre Marcelli si è allontanato dall'abitazione della madre senza essere visto, probabilmente salendo a bordo dell'auto di un complice. Il 49enne potrebbe essere stato aiutato nella sua fuga, almeno nella fase iniziale, motivo per cui è da chiarire anche il ruolo della madre. La donna sarebbe stata ascoltata dalle forze dell'ordine, ma le sue dichiarazioni non sono trapelate.

Dopo il suo allontanamento il 49enne si è sbarazzato del braccialetto elettronico e, probabilmente a bordo di un'auto, si è allontanato da Pesaro. Dopo aver ricevuto il segnale del braccialetto rotto i carabinieri si sono precipitati a casa dell'uomo, ma ormai era già troppo tardi.

Le piste principalmente seguite dagli inquirenti sulla fuga di Marcelli erano due: quella dell'evasione per evitare il carcere e quella più spaventosa, la vendetta. Marcelli, condannato per due violenze sessuali a una pena superiore ai 10 anni (6 anni e 4 anni e 4 mesi), potrebbe aver deciso di scappare per evitare di proseguire la sua condanna dietro le sbarre.

Il 1° dicembre si è discusso in Cassazione il ricorso presentato per una delle due condanne, quella di 4 anni e 4 mesi. In caso di conferma, per l'ex barista si sarebbero aperte le porte del carcere, uno scenario che rende plausibile un ultimo disperato tentativo di restare in libertà. Quella che però preoccupa ancora di più è la seconda ipotesi: la possibilità che il 49enne a piede libero possa andare a cercare le sue ex compagne, una 40enne e una 49enne, con l'obiettivo di vendicarsi per le denunce ricevute.

Le due vittime hanno raccontato la terribile quotidianità che erano costretta a vivere con il 49enne: botte, insulti e ripetute violenze sessuali. Un incubo che le due donne pensavano finito con le condanne, ma adesso le due donne temono di ritrovarsi davanti il loro aguzzino. Una delle due, con cui l'uomo ha avuto un figlio, vive in una struttura protetta nelle Marche e a breve sarebbe potuta tornare nella sua abitazione. La donna adesso teme per la sua incolumità e per quella del bambino, così come la seconda vittima, che invece gestisce un ristorante. Secondo gli atti dell'accusa, l'uomo era solito vessare le sue vittime fisicamente e psicologicamente, riempiendole di botte e insulti. Poi, quando lui voleva, gli abusi sessuali, portati a termine nonostante le due donne lo supplicassero di smettere. Un film dell'orrore, testimoniato anche dalle ripetute minacce rivolte alle ex compagne: "Se parli ti uccido, ti sotterro e non faccio ritrovare il cadavere", "ti seppellisco viva" o "ho fatto il volontario in Somalia, ho ucciso dei bambini, posso uccidere anche te".

Domani mattina, assistito dal difensore d’ufficio Vincenzo Bochicchio, il 49enne comparirà davanti al giudice Elisabetta Massini per l’udienza di convalida che si svolgerà nel carcere di Capanne con il sostituto procuratore Mario Formisano per rispondere anche dell’accusa di possesso ai fini di spaccio di droga.

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