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Cronaca

Fondi anti Coronavirus all'indagato per infiltrazione mafiosa, scatta il sequestro dei conti correnti

L'uomo, titolare di due pizzerie, avrebbe nascosto l'interdittiva antimafia della Prefettura di Perugia e la revoca della licenza da parte del Comune

La Guardia di finanza di Perugia, gruppo investigativo criminalità organizzata del nucleo di polizia economico – finanziaria, ha eseguito un sequestro preventivo di beni e somme di denaro nei confronti di un imprenditore, di origine calabrese, attivo nel settore della ristorazione per aver percepito indebitamente fondi da parte dello Stato attraverso i decreti Ristori previsti per fronteggiare la crisi economica derivante dall’emergenza epidemiologica da Covid-19.

Secondo gli investigatori l’imprenditore non avrebbe avuto diritto ai fondi in quanto le due pizzerie-bracerie di cui è titolare erano destinatarie di provvedimento interdittivo antimafia, emesso dalla Prefettura di Perugia, nel mese di gennaio del 2020 e il Comune di Perugia aveva revocato la licenza per l’attività di somministrazione di alimenti e bevande.

L’imprenditore, quindi, omettendo di dichiarare i motivi che potevano essere ostativi alla concessione del contributo si è reso responsabile del reato previsto e punito dall’articolo 316-ter del codice penale, omettendo informazioni dovute e realizzando un illecito profitto.

Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Perugia ha accolto la richiesta, disponendo il sequestro preventivo, finalizzato alla confisca diretta, delle somme indebitamente percepite rinvenibili sui conti correnti e/o depositi intestati alla società e, in caso di mancato o parziale rinvenimento di liquidità, il sequestro preventivo “per equivalente” delle somme giacenti sui conti dell’indagato.

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