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Cronaca Città di Castello

È in malattia, ma prende un aereo per andare in vacanza 20 giorni in Brasile: medico nei guai

Città di Castello, una "soffiata" ha fatto scoprire il viaggio, confermato dai timbri sul passaporto

Venti giorni di malattia, da curare con il riposo assoluto. Sulle spiagge brasiliane, però, ci si rilassa di più e meglio. Peccato che la Procura di Perugia non sia dello stesso avviso e contesti a un medico la truffa ai danni dell’Azienda sanitaria dell’Alto Tevere.

L’imputato, difeso dall’avvocato Chiara Camilletti, è accusato di truffa per essere andato all'estero, approfittando di un periodo di riposo dal lavoro non dovuto. Secondo l’accusa non c’era alcuna malattia e, quindi, nessun impedimento per continuare a svolgere il suo ruolo di medico dell'Azienda sanitaria.

La vicenda era iniziata con una segnalazione anonima ai vertici ospedalieri con la quale venivano forniti elementi sull’anomala assenza del professionista. Voci e foto di un viaggio in Brasile, al sole e sulle spiagge tra le più belle del mondo. La direzione dell’ospedale di Città di Castello aveva svolto degli accertamenti e segnalato la cosa al Commissariato di Polizia e alla Procura di Perugia.

Constatato che l'uomo aveva lasciato effettivamente l'Italia, la Procura ha effettuato una perquisizione che ha permesso agli agenti di trovare conferma al viaggio di piacere all'estero, periodo confermato dai timbri di uscita e di ingresso italiani e quelli del Brasile sul passaporto, oltre ad altri documenti che ne provavano il periodo di assenza.

Il processo a carico del professionista è iniziato oggi davanti al giudice del Tribunale penale di Perugia con l’apertura del dibattimento e il deposito di liste testimoniali e documenti.

L'Azienda sanitaria si è costituita parte civile traminte l'avvocato Nicola Marcinnò. Il processo riprenderà con i primi testi il 26 ottobre.

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